Attenzione alla finta multa ZTL su WhatsApp

Attenzione alla finta multa ZTL su WhatsApp

Si sta diffondendo una pericolosa truffa su WhatsApp: si tratta di una finta multa ZTL che spinge la vittima a fornire dati e denaro.
Attenzione alla finta multa ZTL su WhatsApp
Si sta diffondendo una pericolosa truffa su WhatsApp: si tratta di una finta multa ZTL che spinge la vittima a fornire dati e denaro.

Su WhatsApp si sta diffondendo una pericolosa truffa attraverso una finta multa ZTL. L’obiettivo dei cybercriminali, che si spacciano per amministrazioni comunali e Polizia Municipale, è quello di ottenere dati sensibili, dettagli di pagamento e denaro dalle vittime. Ecco perché è stato lanciato l’allarme dai maggiori esperti di sicurezza e dalle istituzioni.

Nello specifico si tratta di un messaggio inviato da un numero sconosciuto tramite l’app di messaggistica istantanea di Meta. Al suo interno la comunicazione di una sanzione per un fantomatico transito irregolare all’interno di una Zona a Traffico Limitato. L’importo da versare, ridotto se pagato entro una determinata data limite, sarebbe di 196 euro, altrimenti 468 euro.

Tutto questo è imbastito con un linguaggio ufficiale e tanto di citazione agli articoli del Codice della Strada relativi a questa presunta infrazione. All’interno del messaggio WhatsApp con finta multa ZTL un link che rimanda a una pagina web fraudolenta contenente un software keylogger che registra tutto quello che viene digitato.

Finta Multa ZTL su WhatsApp: come evitare la trappola

La finta multa ZTL diffusa su WhatsApp è particolarmente pericolosa, ma non difficile da riconoscere. Prima di tutto occorre tener presente che nessuna istituzione invia una sanzione tramite app di messaggistica istantanea, ma solo attraverso canali ufficiali e certificabili come posta raccomandata o posta elettronica certificata (PEC).

Inoltre, è sempre bene esaminare tali comunicazioni con uno spirito critico. Quando si nota che il messaggio tende a generare panico e senso di urgenza allora è bene non agire di impulso, ma prendersi del tempo per verificare tutti gli elementi. Così si scopre che il numero di telefono con il quale si è stati contattati non corrisponde a nessuna numerazione ufficiale e nemmeno è certificato da Meta.

Insomma, messaggi di questo tipo, come la finta multa ZTL su WhatsApp, sono occasioni che i cybercriminali lanciano per ottenere dati personali e denaro. Tuttavia, dovrebbero diventare occasioni mancate.

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Pubblicato il
25 giu 2025
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