Azure Quantum aiuterà la NASA per le comunicazioni spaziali

Azure Quantum aiuterà la NASA per le comunicazioni spaziali

Microsoft e la NASA hanno avviato una collaborazione basata su Azure Cloud per ottimizzare le fasi di lavoro del Jet Propulsion Laboratory.
Azure Quantum aiuterà la NASA per le comunicazioni spaziali
Microsoft e la NASA hanno avviato una collaborazione basata su Azure Cloud per ottimizzare le fasi di lavoro del Jet Propulsion Laboratory.

La NASA ha un problema e Azure potrebbe risolverlo. Il problema è quello delle comunicazioni spaziali tra la Terra e le varie missioni, un meccanismo complesso nel quale è importante una pianificazione quanto più efficace ed elastica possibile. Secondo quanto spiegato da Microsoft, tra il gruppo e l’agenzia spaziale USA è stata avviata una collaborazione che dovrebbe portare ad una fortissima riduzione nei tempi decisionali utili per stabilire le migliori priorità nelle comunicazioni e rendere così tutto ben più efficiente di quanto non accada oggi.

Azure Quantum in aiuto della NASA

Le parti chiamate in causa sono il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa e il sistema Azure Quantum del gruppo di Redmond. JPL deve comunicare con le missioni spaziali in corso (con uno scambio di dati continuo, intenso e necessariamente affidabile) attraverso il Deep Space Network (DNS). Quest’ultimo è costituito da speciali antenne radio dislocate tra California, Spagna e Australia, tre poli che possono alternarsi in invio e ricezione per avere sempre almeno una antenna esposta verso lo Spazio con la giusta direzione.

Ad ogni singola comunicazione, la NASA ha la necessità di stabilire modalità e priorità, incrociando un numero di dati estremamente elevato e rallentando ogni operazione decisionale. L’approccio offerto da Azure Quantum (una sorta di anticipazione di ciò che il quantum computing reale sarà in grado di generare in futuro), spiega Microsoft, può immediatamente abbattere questi tempi in modo sostanziale ed ulteriori ottimizzazioni potranno trasformare in questione di minuti delle operazioni che oggi occupano ore.

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Il problema da risolvere è finalizzato al miglior sfruttamento possibile delle risorse (scarse) disponibili sui canali di comunicazione. Questione di calcolo e di algoritmi, mettendo a disposizione dell’agenzia spaziale flussi di lavoro ottimizzati senza perdite – preziosissime – di tempo. Entro pochi mesi arriverà dal telescopio spaziale James Webb un flusso di dati importantissimo, atteso da tempo e sul quale si sono già investiti 10 miliardi di dollari: poter ottimizzare le comunicazioni con uno strumento distante 1,6 milioni di Km dalla Terra è chiaramente fondamentale, soprattutto nell’ottica di un progetto destinato probabilmente a durare anche più di 10 anni.

Fonte: Microsoft
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Pubblicato il
28 gen 2022
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