Anche se in diversi Paesi del mondo le criptovalute non sono ancora diventate monete a corso legale, la loro adozione è indiscussa. Cresce sempre di più il mercato crittografico che vede Bitcoin protagonista di molti pagamenti approvati in diverse zone del mondo.
È questo il caso della Namibia la cui Banca Centrale ha approvato i pagamenti in crypto. Una notizia che, aggiungendosi a tante altre, dimostra quanto interesse ci sia nei confronti degli asset digitali e delle criptovalute. Non a caso, proprio in queste settimane si sta parlando di Rublo Digitale in Russia.
Bitcoin adottato in Namibia: al via i pagamenti crypto
Anche se attualmente le criptovalute non hanno corso legale in Namibia, la Banca Centrale del Paese ha fatto sapere che i commercianti possono accettare Bitcoin e altre monete per il pagamento. Inoltre, anche ai trader è possibile scambiare risorse crittografiche se consapevoli e disposti al rischio.
A questa notizia si è aggiunta la dichiarazione secondo cui, sempre la Banca Centrale della Namibia, sta valutando una possibile modifica delle leggi attualmente esistenti che riguardano le criptovalute e la loro regolamentazione. Ma ciò necessiterà consultare il Governo con i suoi ministeri.
Sul documento pubblicato dalla Banca Centrale della Namibia sono stati toccati diversi punti su questo tema. Riguardo a Bitcoin e alle criptovalute, in merito al loro utilizzo nelle varie forme di investimento, pagamenti e settori commerciali, è stato chiarito quanto segue:
La Banca ha annunciato la sua posizione aggiornata su Virtual Assets (VAs) e Virtual Assets Service Providers (VASPs). A questo proposito la Banca ha osservato che i VA in Namibia restano privi di corso legale. In quanto tale, l’accettazione di VA per il pagamento di beni e servizi rimane a discrezione di qualsiasi commerciante e acquirente disposto a partecipare a tale scambio o cambio. La Banca ha inoltre affermato la sua attuale posizione secondo cui le Initial Coin Offering (ICO) presentano rischi e possibilità elevate di frode, manipolazione e falsa dichiarazione. Di conseguenza, la Banca non sostiene né suggerisce l’impegno del pubblico in generale nelle ICO.