Chiamatelo il paradosso di Amazon. Mentre presenta robot progettati per fare il lavoro degli umani, giura solennemente che no, davvero, i robot non stanno rubando posti di lavoro. Ma qualcosa non quadra, e in effetti… Il New York Times ha pubblicato un articolo citando documenti interni di Amazon che dicevano una cosa piuttosto chiara: l’automazione permetterà all’azienda di vendere più prodotti senza assumere più personale. Del resto, se un robot può fare il lavoro di tre persone, quelle tre persone non servono più. O almeno, non servono lì.
Amazon nega che i robot rubino il lavoro, mentre presenta il robot Blue Jay
La risposta di Amazon? Un comunicato stampa dal tono eccessivamente ottimistico. Ha presentato gli occhiali smart con AI per i corrieri, e una bella collezione di dieci robot che stanno usando o testando in questo momento.
Il protagonista dello show è Blue Jay, descritto da Amazon come un paio di mani in più che aiuta i dipendenti nelle attività che richiedono di allungarsi e sollevare oggetti
. Da notare la scelta delle parole: “aiuta”, non “sostituisce”. Blue Jay può movimentare il 75% degli articoli nei magazzini. E Amazon dice che diventerà una tecnologia fondamentale per i siti di consegna in giornata. Quando qualcosa diventa “fondamentale”, generalmente significa che tutto il resto diventa opzionale.
Il robot è stato sviluppato in poco più di un anno. È basato su intelligenza artificiale, gemelli digitali e dati provenienti dai robot già in uso. Il sistema coordina più bracci robotici per eseguire molte attività contemporaneamente. In pratica, quello che prima richiedeva tre postazioni con tre persone, ora lo fa un solo robot. Ma non c’è da preoccuparsi, non sta sostituendo nessuno…
Il Project Eluna
Poi c’è Project Eluna, un sistema AI pensato per ridurre i carichi cognitivi. In sostanza, dovrebbe ottimizzare lo smistamento per ridurre i colli di bottiglia. Il che è fantastico per un pacco, leggermente meno per un umano che credeva che pensare fosse parte delle sue mansioni.
Il post sul blog di Amazon ribadisce orgogliosamente che nessuna azienda ha creato più posti di lavoro negli Stati Uniti negli ultimi dieci anni di Amazon
. Vero. Ma la domanda che nessuno fa è: che tipo di posti di lavoro? E soprattutto, per quanto tempo? Amazon sta anche pubblicizzando 250.000 posizioni stagionali per le festività natalizie, il che suona impressionante finché non si realizza che “stagionale” è un eufemismo per “temporaneo e poi via”.
La verità nella lettera di Andy Jassy ai dipendenti
Il vero momento di onestà arriva da una lettera che il CEO Andy Jassy ha inviato ai dipendenti a giugno sull’impatto dell’efficienza. E qui, Jassy è stato un po’ più diretto riguardo all’AI generativa: Avremo bisogno di meno persone per svolgere alcuni dei lavori che vengono svolti oggi e di più persone per svolgere altri tipi di lavori.
Leggiamo bene questa frase. Meno persone per alcuni lavori, più persone per altri
. Suona equilibrato, quasi rassicurante. Poi arriva il colpo di grazia: È difficile sapere esattamente quale sarà il risultato nel tempo, ma nei prossimi anni prevediamo che questo ridurrà la nostra forza lavoro totale, poiché otterremo guadagni in termini di efficienza grazie all’uso estensivo dell’AI in tutta l’azienda.
Ridurrà la forza lavoro totale. Non riorganizzerà, non ottimizzerà.
Il piano secondo il New York Times
Il rapporto del Times dipinge un quadro coerente con le parole di Jassy: una spinta a ridurre i costi dell’e-commerce attraverso la riorganizzazione dei magazzini. Strutture che possono elaborare più articoli con meno dipendenti, dove gli umani si concentreranno sempre più sulla gestione dei robot.
Gestione dei robot. È un modo poetico per dire che invece di fare il lavoro, si sorveglieranno le macchine che fanno il lavoro. È ancora un lavoro, tecnicamente. Ma è lo stesso lavoro? Ha lo stesso valore?
Quello che sta costruendo Amazon sembra un futuro dove ci sono meno sedie quando la musica si ferma. I robot sono più veloci, più precisi, più economici sul lungo termine. E mentre il comunicato stampa parla di occhiali smart e formazione in realtà virtuale, tutte cose che suonano futuristiche e cool, la sostanza è semplice: Amazon sta automatizzando tutto quello che può automatizzare, e il più velocemente possibile.