Nuove strategie di attacco e l’uso dell’intelligenza artificiale rendono sempre più deboli i Browser contro le minacce online. Gli utenti sono in pericolo, rischiando così furto di identità, compromissione di credenziali di accesso, password e dettagli di pagamento. Questo è quando scoperto e pubblicato da Menlo Security all’interno del suo ultimo report sullo stato della sicurezza dei browser.
Questo rapporto mostra un “drammatico aumento degli attacchi basati su browser, trainato dall’ascesa dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI)“. Una brutta notizia per tutti, visto che quotidianamente, con i nostri dispositivi sia fissi che mobili, navighiamo online per cercare informazioni, consultare pagine web e accedere a pagine fondamentali come Internet Banking e altro.
“È chiaro che il browser è diventato un obiettivo primario per i criminali informatici. Questi attacchi sono più raffinati e utilizzano tecniche evasive per colpire specificamente gli utenti attraverso i loro browser“, hanno spiegato i ricercatori di Menlo Security.
Browser sempre più sfruttati per diffondere minacce informatiche
Quindi, stando a quanto dichiarato dagli esperti, i browser vengono sempre più sfruttati per diffondere minacce informatiche. “Questa è una tendenza preoccupante. Le attuali minacce basate sui browser sono in continua evoluzione e non mostrano segni di rallentamento“, hanno specificato i ricercatori dell’azienda di cybersicurezza.
Menlo ha rilevato oltre 752.500 attacchi di phishing basati su browser negli ultimi 12 mesi. Questo dato rappresenta un aumento di circa il 140% su base annua. Inoltre, 1 attacco su 5 mostra una qualche forma di tecnica evasiva per eludere i metodi di sicurezza tradizionale. Per questo il furto di identità e di denaro è sempre più facile per i criminali del web.
Inoltre, i ricercatori hanno concluso: “Facebook, Microsoft e Netflix sono stati i tre marchi più imitati nel 2024. Le minacce GenAI hanno iniziato ad aumentare nell’ultimo anno con quasi 600 incidenti identificati utilizzando nomi GenAI come siti impostori per manipolare e sfruttare vittime ignare“.