Londra – Guai in vista per British Telecom . Se l’azienda, come pare, è davvero interessata a far valere quello che ritiene un brevetto sui link ipertestuali, va incontro ad infinite magagne legali.
Dopo l’annuncio del “brevetto ritrovato” si sono sprecati i commenti, come quello secondo cui se il brevetto venisse riconosciuto, BT rischierebbe di pagare per ogni link non funzionante per “responsabilità di prodotto”.
Tra arrabbiature e sarcasmi, i media di tutto il mondo vanno riproponendo la notizia del brevetto mentre si fa a gare per capire quale sia l’origine del link ipertestuale la cui paternità è rivendicata da BT. Qualcuno fa risalire l’idea del link addirittura ad un articolo di Vannevar Bush, “As we may think”, pubblicato nell’edizione del luglio 1945 del magazine Atlantic Monthly .
Altri, invece, reagiscono spiegando che, poiché il brevetto risale ad un’epoca in cui BT era ancora azienda pubblica, prima della divisione in due aziende e della successiva privatizzazione, i diritti stessi del brevetto sarebbero decaduti.