Il Green Data Center ENI di Ferrera Erbognone raggiunge nuovi record e lo fa camminando fianco a fianco con AMD. Le performance che il data center è in grado di raggiungere sono state raccontate da ENI nei giorni scorsi presentando il progetto, ma nelle ultime ore anche AMD ha voluto sottolineare il proprio impegno nel progetto ai fini del raggiungimento di tali obiettivi.
HPC6, cuore AMD
HPC6, come spiegato da AMD, si configura come “un nuovo sistema di calcolo ad alte prestazioni alimentato da CPU AMD EPYC e GPU Instinct che, grazie a una performance di picco di 600 petaflop, segna un salto significativo rispetto ai 70 petaflop combinati degli attuali HPC4 e HPC5 di Eni“. ENI ha infatti sviluppato il proprio progetto avendo di fronte due obiettivi solo apparentemente opposti: da una parte l’ottimizzazione dei consumi energetici, per rendere quanto più sostenibile il data center; dall’altra l’ottimizzazione delle performance, per raggiungere una potenza di calcolo tale da poter elevare il potenziale del supercomputer al servizio dell’azienda.
La scelta di AMD ha pertanto valore particolare, poiché nelle CPU Epyc e Instinct sono state ravvisate le specifiche utili per il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il tutto sta quindi per essere messo a dimora in attesa di comprendere quale tipo di applicazione potrà trovare una potenza di calcolo di tale caratura:
La tecnologia di AMD svolge un ruolo cruciale in HPC6, a conferma del suo impegno volto a fornire soluzioni all’avanguardia per le sfide di calcolo più impegnative del mondo. Questa collaborazione posiziona inoltre AMD come partner chiave nel viaggio di Eni verso un futuro sostenibile. Infatti, grazie all’efficienza energetica di HPC6, si riducono al minimo le emissioni di carbonio. HPC6 sarà collocato in un’area dedicata all’interno del Green Data Center di ENI, dove è stato realizzato un nuovo sistema di raffreddamento a liquido per migliorarne ulteriormente efficienza e sostenibilità.
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