Milano – È un piano semplice quello di Nvidia per acquisire sempre più spazio nella vita dei suoi clienti: fare leva sul videogioco per scardinare il monopolio delle console e dei set-top-box in salotto, e ricavarsi uno spazio e una porta HDMI sulla TV di casa. Per farlo, a Las Vegas ha portato un nuovo dispositivo che fa parte di quella categoria di prodotto intermedio che ha avuto in Chromecast il principale esponente: dalla sua, però, la nuova Shield TV ha un hardware decisamente più prestante e alcune funzioni che – per ora – la rendono un prodottto unico.
Esattamente come la Chromecast, anche Shield TV va collegata alla corrente e a una porta HDMI sulla televisione: si accende quest’ultima e si può iniziare praticamente istantaneamente a visionare contenuti in risoluzione 4K e con tecnologia HDR, oppure avviare lo streaming di una sessione di gioco dal proprio personal computer dotato di scheda grafica GeForce. In più si può optare per lo streaming da cloud , grazie al servizio GeForce NOW che presenta anch’esso alcune novità: ma meglio procedere per ordine.
Shield TV è prima di tutto un dispositivo basato su Android: può infatti far girare i giochi presenti già sulla piattaforma smartphone di Google, e Nvidia si è spinta fino a integrare il nuovo Assistant di Mountain View che ha debuttato da poco e che fno ad ora era praticamente un’esclusiva dei dispositivi di Big G. Con l’assistente di Google a bordo il prodotto Nvidia diventa decisamente più appetibile: e ciò rende anche un po’ più digeribile il prezzo che, nonostante il software molto curato e la promessa di costanti aggiornamenti, arriva a 199 dollari. Non pochi visto che è più del doppio di quanto costi una Chromecast Ultra. Nella confezione, comunque , ci saranno anche un telecomando e un controller-gamepad per il gioco.
Dalla sua, però, Nvidia ha senz’altro anche l’esperienza ormai pluriennale nello streaming di contenuti e la pratica con i chip ARM e con Android. Per questo la parte software della Shield TV dovrebbe essere all’altezza dell’hardware: una miscela interessante, che potrebbe effettivamente convincere più di qualche videogiocatore a dare una chance al prodotto Nvidia. Chi invece non gradisse o non potesse usare la TV del salotto, potrà optare per GeForce Now : la novità di queste ore è che il servizio si allargherà anche a Mac e PC, di fatto costituendo una piattaforma alternativa e competitiva alle varie console.
Con GeForce Now si può giocare ai titoli Steam, Origin, Uplay: si “affitta” per così dire un PC virtuale remoto, prezzi che si aggirano sui 25 dollari per 10 ore con una GTX1080 a 20 ore con una GTX1060 (è piuttosto costoso , per ora), e tramite il client si entra in un ambiente del tutto identico a una installazione di Windows. I salvataggi di gioco si effettuano nelle nuvole dei rispettivi servizi, e la potenza di elaborazione grafica viene rimandata al terminale remoto: in questo modo anche un comune PC con scheda grafica integrata nel processore può permettersi di giocare a titoli recentissimi. Il programma GeForce Now debutterà a marzo negli Stati Uniti, e verrà allargato gradualmente ad altri paesi nel corso della primavera.
Poi Nvidia lavora anche ad altri progetti, come una piattaforma per l’automotive : un supercomputer di bordo , nome in codice Xavier, è stato mostrato al pubblico degli addetti ai lavoratori accorsi a Las Vegas. Segno che l’azienda non si accontenta più di vendere soltanto VGA.
Luca Annunziata