Chrome Manifest V3: addio agli ad-blocker?

Chrome Manifest V3: addio agli ad-blocker?

L'introduzione delle API Manifest V3 avranno conseguenze per molte estensioni di Chrome, tra cui quelle che bloccano le pubblicità più fastidiose.
Chrome Manifest V3: addio agli ad-blocker?
L'introduzione delle API Manifest V3 avranno conseguenze per molte estensioni di Chrome, tra cui quelle che bloccano le pubblicità più fastidiose.

A partire da gennaio 2023, Chrome non supporterà più le estensioni basate sulle API note come Manifest V2. Google ha deciso di sostituirle con la nuova versione Manifest V3 che offre maggiori prestazioni, sicurezza e privacy. Questa novità ha ricevuto diverse critiche dalla EFF (Electronic Frontier Foundation) e dagli sviluppatori dei cosiddetti ad-blocker, molti dei quali rischiano di scomparire.

Google “ucciderà” gli ad-blocker?

L’azienda di Mountain View ha già detto oltre due anni fa che gli ad-blocker continueranno a funzionare su Chrome e garantiranno una maggiore sicurezza con Manifest V3 perché non potranno più accedere ai dati degli utenti. Le nuove API per le estensioni sono attualmente disponibili come esperimento (dalla versione beta di Chrome 88) e verranno introdotte ufficialmente a gennaio 2023.

Alcune aziende (ad esempio Eyeo che sviluppa Adblock Plus) collaborano con Google per supportare Manifest V3, mentre altre (ad esempio AdGuard) sono contrarie all’abbandono di Manifest V2 e condividono le proteste della Electronic Frontier Foundation.

Secondo la EFF, le nuove API non bloccano le estensioni infette, ma ostacolano l’innovazione e limitano le funzionalità delle estensioni. Il motivo principale è l’abbandono della API Web Request, inclusa in Manifest V2, che intercetta i dati e li filtra prima della visualizzazione nel browser. Al suo posto verrà utilizzata la API Declarative Net Request di Manifest V3 che limita l’accesso ai dati. Le estensioni saranno quindi più sicure, ma meno efficaci in quanto non offriranno tutte le funzionalità della versione compatibile con Manifest V2.

La EFF ritiene che gli sviluppatori dovrebbero poter scegliere le API da utilizzare. Invece Google continua per la sua strada, nonostante le loro proteste. Tra l’altro gli ad-blocker non funzioneranno più nemmeno su molti browser concorrenti (Edge, Brave, Opera, Vivaldi) che utilizzano lo stesso codice base (Chromium). L’unica alternativa rimane Firefox, almeno finché Mozilla continuerà a supportare la API Web Request.

Fonte: EFF
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Pubblicato il
16 dic 2021
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