Microsoft ha mandato in pensione Windows 10, nonostante sia ancora molto utilizzato dagli utenti. L’azienda di Redmond vuole ovviamente che avvenga il passaggio a Windows 11. In realtà, l’addio al vecchio sistema operativo ha incrementato l’uso di Linux, come dimostra la recente decisione di una città francese.
Software open source a Échirolles
In base alle attuali rilevazioni di Statcounter (non attendibili al 100%), il market share di Windows 10 è del 32,27%. Microsoft ha “staccato la spina” il 14 ottobre, lasciando milioni di computer in balia dei malware (c’è la possibilità di ricevere un altro anno di aggiornamenti, ma devono essere rispettati determinati requisiti).
Microsoft spera che ci sia un passaggio di massa a Windows 11. Lo switch non è possibile per i vecchi PC, ancora presenti in scuole e amministrazioni pubbliche. L’alternativa all’acquisto di nuovi computer è installare Linux, come ha suggerito The Document Foundation e come ha fatto il Comune di Échirolles, città situata nel dipartimento dell’Isère (sud-est della Francia).
Come si può vedere nel video, la dipendente Anastasiya utilizza Zorin OS, una delle distribuzioni Linux più popolari del momento (oltre 100.000 download in circa due giorni) e recentemente arrivata alla versione 18.
We're excited to hear that the City of Échirolles, France has switched computers in their town hall to Free & Open Source software, including Zorin OS 🖥️
This migration is helping @Echirolles38
to “meet [their] imperative of data sovereignty, and it also addresses another…— Zorin OS (@ZorinOS) October 19, 2025
L’interfaccia è molto familiare agli utenti Windows, in quanto ci sono desktop, barra delle applicazioni e un menu simile a quello del sistema operativo di Microsoft. Il passaggio a Linux è praticamente “indolore” e non occorre più smanettare con la linea di comando per avere un ambiente di lavoro completamente funzionante.
Su circa 100 delle 1.000 workstation presenti nel Comune è installato Linux. Sulle altre c’è ancora Windows, ma viene usata LibreOffice come suite di produttività. Ciò garantisce la compatibilità dei file condivisi tra i dipendenti. Il software open source permetterà di risparmiare quasi 2,5 milioni di euro e di ridurre l’impronta ambientale, in quanto la vita utile dei computer verrà estesa di almeno due anni.