Claude 4 è appena arrivato, ma sta già facendo parlare di sé per le sue capacità impressionanti, soprattutto nel coding, dove ha davvero pochi rivali. Ma la maggior parte delle persone non sfrutta appieno il suo potenziale. È un po’ come avere una cucina attrezzata come quella di chef stellato e usarla solo per scaldare gli avanzi nel microonde…
Gli ingegneri di Anthropic hanno condiviso cinque tecniche ad hoc per sbloccare il suo potenziale nascosto. Non sono consigli generici o trucchetti scopiazzati qua e là, ma strategie testate direttamente dal team di sviluppo. E la differenza nei risultati è abissale.
Come usare Claude 4 al massimo: i consigli ufficiali di Anthropic
1. Essere espliciti paga sempre
Il primo errore che tutti fanno è essere troppo vaghi. Claude 4 non è un indovino: ha bisogno di istruzioni dettagliate per dare il meglio di sé. Quando si fa una domanda generica, il modello cerca di indovinare cosa si voleva intendere e darà una risposta superficiale. Ma se si forniscono dettagli precisi, cosa si vuole, come, con che stile o finalità, il modello può costruire una risposta su misura, molto più utile.
Claude 4 funziona meglio quando sa esattamente cosa vogliamo. Perciò, invece di dire “Crea una lista di cose da fare“, meglio “Crea una lista completa e ben organizzata, con categorie, priorità e un design elegante“.
Non è pignoleria. Claude ha bisogno di sapere non solo cosa fare, ma come farlo. Più dettagli dai, più il risultato si avvicina a quello che si ha in mente. E vale per tutto. Se si vuole un’analisi, bisogna specificare che tipo di analisi, con quali criteri, per quale scopo. Se serve del codice, è importante descrivere non solo cosa deve fare, ma come deve comportarsi in diverse situazioni. È un po’ come dare le indicazioni stradali.
Includere degli esempi concreti può essere utile, ma devono rispecchiare l’obiettivo finale. Claude 4 impara dai dettagli che riceve e li usa per costruire una soluzione su misura.
2. Lasciare il tempo di pensare
Claude 4 ha una caratteristica interessante: può “pensare” più a lungo sui problemi complessi. Ma bisogna dirglielo esplicitamente. Basta aggiungere frasi come “Rifletti bene prima di rispondere” o “Considera tutte le opzioni possibili“. Non è tempo sprecato, è investimento sulla qualità.
Questo è particolarmente utile quando si lavora su cose complicate, come il debugging di codice o progetti con tanti pezzi che devono incastrarsi. Quando Claude 4 “pensa” di più, considera alternative che altrimenti potrebbe ignorare, trova errori nascosti e propone soluzioni più eleganti. C’è differenza tra una risposta di pancia e una ragionata, e per Claude è la stessa cosa. Certo, ci mette qualche secondo in più, ma spesso ne vale la pena. Il risultato finale è quasi sempre migliore.
3. Sfruttare gli strumenti esterni
Claude 4 può usare strumenti esterni mentre lavora, un po’ come un artigiano che ha diversi attrezzi. Per sfruttare al meglio questa capacità, Anthropic suggerisce, ancora una volta, di essere specifici. Ad esempio, invece di fargli fare una cosa alla volta, si può dire “Usa tutti gli strumenti che ti servono simultaneamente piuttosto che in sequenza per essere più efficiente“.
Questo prompt, spinge Claude a lavorare in modo più ampio e intelligente. Invece di completare un’attività alla volta, considera l’intero ecosistema di strumenti disponibili e li coordina per un risultato migliore. È un po’ come riempire la lavastoviglie anziché lavare i piatti uno alla volta.
4. Puntare al design, non solo alla funzione
Una cosa che distingue Claude 4 da altri modelli AI, è la capacità di creare applicazioni che non solo funzionano, ma sono anche belle da vedere e piacevoli da usare.
Se si vuole sfruttare questa caratteristica però, la richiesta deve essere esplicita. Anthropic suggerisce di aggiungere frasi come “Non limitarti al minimo indispensabile, dai il massimo” quando si descrive quello che si vuole. Sembra banale, ma funziona. In questo modo Claude comprende che non deve limitarsi a soluzioni funzionali base. Inoltre, è importante anche specificare i dettagli estetici che interessano: funzionalità, struttura e interattività dell’applicazione desiderata. È possibile descrivere persino il tipo di effetti che si vogliono sui pulsanti, che colori o altri elementi di design specifici.
Non è vanità: un design curato rende tutto più piacevole da usare e più professionale. Il modello ha imparato da migliaia di esempi di buon design e può applicare questi principi al progetto specifico.
4. Evitare soluzioni troppo rigide
Uno dei problemi tipici del codice generato dall’AI è che spesso è troppo specifico. Un’app che funziona solo in italiano o solo con determinate unità di misura (es. chilometri) è meno utile di una che si può adattare. Claude 4 può aiutare a evitare questo problema, ma va guidato nella direzione giusta. La soluzione è semplice, basta chiederlo esplicitamente, ad esempio: “Adotta una soluzione flessibile, senza valori fissi dove non servono“. O ancora meglio: “Crea qualcosa di robusto che si possa modificare facilmente in futuro“.
Questo tipo di prompt spinge il modello ad andare oltre il caso d’uso immediato. Il risultato sono applicazioni che possono essere facilmente modificate, aggiornate ed estese nel tempo. Invece di dover ripartire da zero ogni volta che cambiano i requisiti, si ha una base solida su cui costruire. Decisamente meglio!
5. Mettere tutto insieme
Una soluzione davvero versatile non è solo quella che evita i valori fissi, ma quella che permette agli utenti di personalizzare il comportamento secondo le proprie esigenze. Claude 4 può creare interfacce di configurazione intuitive che rendono l’applicazione adattabile senza richiedere modifiche al codice. Questo significa pensare fin dall’inizio a opzioni che potrebbero sembrare secondarie, come unità di misura, formati di data, lingue, temi grafici, comportamenti dell’interfaccia.
Una richiesta ben fatta potrebbe suonare così: “Prenditi il tempo per riflettere e crea un’applicazione completa per [Spiegare cosa serve]. Rendila bella e funzionale, non limitarti al minimo. Usa tutti gli strumenti che ti servono in modo coordinato. E assicurati che sia flessibile e si possa adattare a diversi mercati e preferenze utente.” È più lungo di “Crea un’app“, ma i risultati sono migliori, è indiscutibile.
Combinare le tecniche per ottenere risultati migliori
Il vero segreto non è usare una singola tecnica, ma combinarle tutte in modo intelligente. All’inizio può sembrare faticoso scrivere richieste così dettagliate. È naturale voler digitare due parole e ottenere subito il risultato perfetto. Ma investire qualche minuto in più nella formulazione della richiesta fa risparmiare ore di lavoro dopo.
Claude 4 non solo produce risultati migliori quando viene guidato correttamente, ma può anche spiegare le sue scelte. Chiedere “Spiega le decisioni di design che hai preso” o “Perché hai usato questo approccio?“, aiuta a capire il processo e a migliorare le richieste future.
Questa trasparenza è particolarmente utile quando si lavora su progetti complessi o quando si vuole imparare dalle soluzioni proposte. Claude 4 può diventare non solo uno strumento per produrre app, anche un insegnante che aiuta a migliorare le proprie competenze. Ma come ogni strumento potente, dà risultati proporzionali alla competenza di chi lo usa.