In seguito all’invasione dell’Ucraina, il governo russo ha avviato un’imponente campagna di disinformazione per pubblicizzare i validi motivi della guerra. Sono stati inoltre censurati i social media più noti, tra cui Facebook, Instagram e Twitter, oltre ai siti di news occidentali. Cloudflare ha tuttavia notato che i cittadini russi riescono comunque ad aggirare le restrizioni.
VPN, DNS e WARP
Il governo russo ha adottato una serie di leggi con l’obiettivo di controllare Internet all’interno del paese. Gli ISP locali devono ad esempio utilizzare apparecchiature che permettono il monitoraggio e il blocco degli accessi. È inoltre obbligatorio usare DNS e servizi di hosting russi, in modo da ridurre la dipendenza dai provider occidentali. È ipotizzabile una disconnessione completa da Internet, ma questa misura estrema non è stata ancora attuata.
Cloudflare ha rilevato un netto incremento dell’uso di VPN da parte dei cittadini che vogliono accedere ad altre fonti di informazione. Il governo russo cerca di bloccarle, ma non sempre riesce allo scopo. Tra le app più scaricate c’è anche WARP. Il servizio permette di utilizzare il DNS resolver di Cloudflare (1.1.1.1) per accedere ad Internet. WARP, disponibile per Windows, macOS, Linux, Android e iOS, offre una protezione mediante crittografia, quindi gli ISP russi (e il governo) non possono intercettare il traffico.
I dati pubblicati da Cloudflare mostrano un aumento del traffico DNS verso siti di informazione statunitensi, inglesi e francesi. L’azienda californiana ha inoltre implementato diverse misure per bloccare gli attacchi DDoS che originano dalla Russia attraverso specifiche tecnologie sviluppate per i server. Ecco perché Cloudflare ha deciso di non interrompere i servizi in Russia.