Commissione UE: più tracciabilità per le crypto

Commissione UE: più tracciabilità per le crypto

La Commissione Europea propone una revisione delle norme anti-riciclaggio tirando pesantemente in ballo le criptovalute ed i flussi di denaro anonimi.
Commissione UE: più tracciabilità per le crypto
La Commissione Europea propone una revisione delle norme anti-riciclaggio tirando pesantemente in ballo le criptovalute ed i flussi di denaro anonimi.

Mentre l’Europa lavora per arrivare allo sviluppo di un Euro digitale entro il prossimo quinquennio, in parallelo si lavora per rendere maggiormente tracciabili le transazioni con criptovalute. Lo scopo è chiaramente quello di “contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo“, rendendo tracciabili le transazioni affinché i flussi possano essere controllati e verificati ex-post.

L’Europa, il riciclaggio, le criptovalute

Il regolamento proposto dalla Commissione Europea è ampio ed è orientato ad una revisione generale delle attività contro il riciclaggio, ma un punto specifico mette al centro il tentativo di una riforma nella gestione dei crypto-asset, mettendo mano alla precedente normativa del 2015 per una profonda ristrutturazione contenuta in questo pdf. Per molti versi si tratta di un riadattamento che guarda nello specifico alle criptovalute proprio in virtù dell’assenza di specifiche particolari: nel 2015 non era pensabile che Monero, Bitcoin o altre monete alternative avrebbero potuto conseguire valore e volumi di questo tipo.

Ecco perché questa revisione:

La riforma proposta estenderà l’ambito di applicazione di queste norme all’intero settore delle cripto-attività, obbligando tutti i prestatori di servizi all’adeguata verifica della clientela. Le nuove modifiche garantiranno la piena tracciabilità dei trasferimenti di cripto-attività, come i Bitcoin, e consentiranno di prevenire ed individuare il loro possibile impiego a fini di riciclaggio/finanziamento del terrorismo. Saranno inoltre vietati i portafogli anonimi di cripto-attività, applicando così in pieno le norme dell’UE in materia di AML/CFT al settore delle cripto-attività

Le nuove regole non pongono veri e propri limiti, insomma, ma pretendono trasparenza come principio cardine della lotta al riciclaggio, qualunque sia il mezzo adottato:

Ogni nuovo scandalo di riciclaggio di denaro è uno scandalo di troppo e ci ricorda che il nostro lavoro per colmare le lacune del nostro sistema finanziario non è ancora finito. Negli ultimi anni abbiamo compiuto enormi progressi e le nostre norme antiriciclaggio sono ora tra le più severe al mondo. Adesso però devono essere applicate coerentemente, con una rigorosa vigilanza, per essere sicuri che funzionino davvero. Ecco perché oggi compiamo questi passi coraggiosi: per chiudere la porta al riciclaggio ed impedire ai criminali di riempirsi le tasche di profitti illeciti

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone

Il regolamento, come anticipato nella giornata di ieri, guarda con forza alle ambizioni di un sistema di vigilanza denominato AMLA, deputato ad operare contro la criminalità finanziaria applicando i nuovi regolamenti attualmente in discussione.

Tra le novità previste v’è un massimale nei pagamenti in contanti che viene fissato a quota 10 mila euro per le transazioni oltre confine. Interessante è la precisazione apposta dalla Commissione nello spiegare questa cifra: “Questo massimale a livello dell’UE è sufficientemente elevato da non delegittimare l’euro come moneta a corso legale e riconosce il ruolo essenziale del contante“. Si avverte dunque tanto il bisogno di non delegittimare l’Euro come sistema di pagamento, né di svilire il contante oltremodo. Un gioco di equilibri, insomma, proprio nel momento in cui si agisce con nuove normative sulla tracciabilità di fondi basati su valute crypto.

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Pubblicato il 21 lug 2021
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