Non solo Brave, Opera e Firefox hanno ottenuto benefici dall’applicazione del Digital Markets Act (DMA) in Europa. Anche altri browser hanno registrato un notevole aumento di utenti dallo scorso 7 marzo, ovvero da quando è finito il “monopolio” di Safari su iOS. La Commissione europea ha tuttavia avviato un’indagine sulla schermata di scelta adottata da Apple.
Incremento del 250% per Aloha
L’obbligo di mostrare un “choice screen” per la scelta del browser alternativo in Europa deve essere rispettato anche da Google. I maggiori benefici si vedranno però su iOS, in quanto ha imposto più restrizioni (ora eliminate) agli sviluppatori di browser, come l’uso del motore di rendering di Safari (WebKit).
All’avvio del browser di Apple (dopo aver installato iOS 17.4) viene mostrata una schermata di scelta con 11 browser alternativi elencati in ordine casuale. Su Android viene invece mostrata durante la configurazione iniziale (al momento solo sui Pixel). In base ai dati ricevuti da Reuters, Aloha ha incrementato il numero di download del 250% in un mese.
Il CEO Andrew Frost Moroz della software house cipriota ha dichiarato che ora l’Europa è il secondo mercato (prima era il quarto). Aloha non raccoglie i dati di navigazione gli utenti a scopo pubblicitario, ma ottiene profitti dagli abbonamenti premium che offrono funzionalità avanzate. Il browser può essere scelto in tutti i paesi, ad eccezione del Lussemburgo.
Anche Brave, Opera, Ecosia, Vivaldi e DuckDuckGo hanno registrato un aumento di utenti, grazie al DMA. DuckDuckGo, Vivaldi e Mozilla (Firefox) hanno tuttavia criticato la schermata di scelta, in quanto viene mostrata solo se l’utente apre Safari. Secondo Open Web Advocacy, Apple usa un “dark pattern” per ostacolare la modifica del browser predefinito.
Se Safari non è il browser predefinito viene mostrata l’opzione per la modifica nelle impostazioni. Se invece Safari è già il browser predefinito, l’opzione scompare. La Commissione europea stabilirà se questo comportamento è vietato dal DMA.