L’uso delle criptovalute è in costante aumento, sia come investimento che metodo di pagamento. Per i cybercriminali è quindi un settore molto appetibile, come dimostrano le numerose truffe effettuate negli ultimi mesi. La FTC (Federal Trade Commission) ha evidenziato dati molto preoccupanti: tra gennaio 2021 e marzo 2022 sono stati sottratti oltre un miliardo di dollari. Le perdite causate dalle cosiddette “crypto scam” sono in realtà maggiori, in quanto meno del 5% delle vittime segnala il furto alle autorità.
Truffe crypto in aumento
La diffusione e la percentuale di successo delle truffe è evidenziato dal confronto con i dati del 2021. La FTC aveva rilevato perdite per circa 80 milioni di dollari su circa 7.000 segnalazioni. Quest’anno invece le perdite superano il miliardo di dollari su circa 46.000 segnalazioni. La maggioranza dei pagamenti ai truffatori sono stati effettuati in Bitcoin (70%), seguiti da Tether (10%) e Ether (9%).
Non esistono banche o altre autorità in grado di monitorare le transazioni e prevenire le truffe, quindi le vittime non possono più recuperare le loro criptovalute. Il 49% degli utenti è caduto in trappola attraverso inserzioni, post e messaggi pubblicati sui social media (Instagram, Facebook, WhatsApp e Telegram sono i preferiti dai truffatori).
La tipologia di truffa più utilizzata è il falso investimento. Alle vittime viene promesso un profitto elevato in poco tempo. Le criptovalute finiscono però nei portafogli dei truffatori. Un altro metodo prevede l’uso delle app di dating per avviare una falsa relazione e convincere l’utente al pagamento.
Gli altri due trucchi sono meno frequenti, ma altrettanto efficaci. La vittima viene allarmata da un tentativo di truffa (ad esempio un acquisto non autorizzato sui Amazon) e invitata ad inviare denaro oppure viene contattata da presunti agenti di polizia che chiedono di effettuare un versamento in criptovalute, ma il codice QR letto dall’ATM contiene l’indirizzo del portafoglio dei truffatori.