Mentre Meta naviga in acque agitate tra tagli al personale e cambi di rotta, il CTO Andrew Bosworth ha un messaggio chiaro per i dipendenti scontenti: “Se non vi sta bene, potete anche andarvene“.
Il CTO di Meta: “Licenziatevi se non gradite le nostre nuove politiche”
Secondo quanto riportato da Business Insider, in una chat interna un dipendente ha osato criticare apertamente Meta per aver ridotto i programmi DEI (Diversity, Equity, Inclusion) e per aver presumibilmente messo il bavaglio al dissenso interno. La risposta di Bosworth non si è fatta attendere: “Chi pensa sia accettabile far trapelare informazioni ai media per divergenze politiche, dovrebbe considerare di lavorare altrove“.
Un altro dipendente ha rincarato la dose, sostenendo che dare la colpa alle fughe di notizie non fosse la soluzione e che i lavoratori di Meta non si sento rispettati. Del resto, l’azienda ha appena avviato una serie di licenziamenti, etichettando in modo controverso i dipendenti come “low performers”.
Meta abbandona la moderazione tradizionale per adeguarsi all’era Trump
Questa tesa conversazione riflette il clima di malumore interno a Meta, alle prese con significativi cambiamenti di politica: dal ridimensionamento degli sforzi DEI all’allentamento degli standard di moderazione dei contenuti. All’inizio di Gennaio, infatti, l’azienda ha eliminato il fact-checking di terze parti, in nome della libertà d’espressione…
Inoltre, Meta ha allentato le regole contro i discorsi d’odio su Instagram e Facebook. Ora quindi sarà possibile affermare che le donne non possono fare certi lavori, chiamarle “proprietà” e accusare gay e trans di avere malattie mentali. L’azienda, interpellata sull’accaduto, non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento.