Durante un’udienza al Tribunale generale dell’Unione europea, Apple ha illustrato tutti i motivi per cui il Digital Markets Act (DMA) rappresenta un rischio per sicurezza e privacy degli utenti. L’obiettivo dell’azienda di Cupertino è ottenere l’abrogazione, come anticipato a fine settembre. La Commissione europea aveva già dichiarato che il rispetto delle legge è un obbligo.
App Store, interoperabilità e iMessage
L’avvocato di Apple (Daniel Beard) ha spiegato che il Digital Markets Act impone obblighi estremamente onerosi e invasivi in contrasto con i diritti di Apple nel mercato europeo. L’azienda californiana aveva evidenziato a fine settembre che la legge non può essere rispettata, quindi dovrebbe essere sostituita con uno strumento legislativo più appropriato.
Durante l’udienza, l’avvocato ha contestato tre designazioni o decisioni. App Store dovrebbe essere escluso dall’elenco dei servizi soggetti al DMA. A fine aprile, la Commissione europea ha inflitto una sanzione di 500 milioni di euro per la cosiddetta clausola anti-steering. All’inizio di luglio, Apple ha presentato ricorso (a fine giugno aveva annunciato modifiche allo store che potrebbero essere accettate).
L’avvocato ha inoltre contestato l’obbligo dell’interoperabilità (anche in questo caso è stato presentato ricorso), in quanto ci sono rischi per sicurezza e privacy, senza considerare l’accesso di terze parti a tecnologie proprietarie.
Apple vuole infine bloccare l’avvio di un’eventuale indagine della Commissione europea su iMessage per valutare se deve essere soggetto al DMA. Il servizio era stato escluso a metà febbraio 2024, ma probabilmente ha superato la soglia dei 45 milioni di utenti attivi al mese.
L’avvocato della Commissione europea (Paul-John Loewenthal) ha dichiarato:
Il controllo assoluto di Apple sull’iPhone le ha permesso di generare profitti straordinari in mercati complementari, dove i suoi concorrenti sono svantaggiati e non possono competere con lei ad armi pari. Solo Apple ha le chiavi di quel giardino recintato. Decide chi le ottiene e chi può offrire i propri prodotti e servizi agli utenti di iPhone. Attraverso tale controllo, Apple ha bloccato più di un terzo degli utenti europei di smartphone.
Sembra evidente che lo scontro legale durerà ancora a lungo e quasi certamente arriverà fino alla Corte di Giustizia dell’Unione europea.