La Commissione europea ha inviato nuove richieste di informazioni per verificare il rispetto del Digital Services Act. Stavolta sono interessate 15 piattaforme online di grandi dimensioni (VLOP) e i due motori di ricerca di grandi dimensioni (VLOSE) designati il 25 aprile 2023. Le aziende devono fornire una risposta sull’obbligo di accesso ai dati entro il 18 febbraio.
Accesso ai dati da parte dei ricercatori
Da alcuni mesi, la Commissione europea ha iniziato a chiedere informazioni sul rispetto dei vari obblighi previsti dal Digital Services Act, tra cui quelli relativi alla disinformazione e alla protezione dei minori. Tra le aziende interessate ci sono TikTok, YouTube, Meta, Apple, Google e X. Per quest’ultima è stato avviato un procedimento formale il 18 dicembre 2023.
La nuova richiesta di informazioni riguarda 17 servizi, ovvero AliExpress, Amazon Store, AppStore, Bing, Booking.com, Facebook, Google Search, Google Play, Google Maps, Google Shopping, Instagram, LinkedIn, Pinterest, Snapchat, TikTok, YouTube e Zalando. Entro il 18 febbraio, le rispettive aziende devono comunicare le misure implementate per consentire l’accesso ai dati da parte dei ricercatori. Sono esclusi solo Wikipedia (i dati sono sempre accessibili) e X (c’è già un procedimento in corso).
La Commissione europea sottolinea che l’accesso ai dati da parte dei ricercatori è fondamentale per garantire la responsabilità e il controllo pubblico delle politiche delle piattaforme. Ciò è particolarmente importante in vista di eventi imminenti come le elezioni a livello nazionale e comunitario, nonché per un monitoraggio costante della presenza di contenuti e beni illegali sulle piattaforme.
In base alle risposte ottenute (o alle mancate risposte) verranno decisi i prossimi passi. Nell’elenco dei servizi non ci sono Pornhub, XVideos e Stripchat, in quanto designate VLOP il 20 dicembre 2023. Tutte le informazioni sono disponibile nella pagina dedicata.