Roma – Microsoft ha deciso di rivoluzionare la propria struttura dirigenziale, riconducendo l’intero apparato a tre unità centrali. In concomitanza con il ritiro, alla fine del 2006, di Jim Allchin, top manager in area Windows, saranno create: Platform Products & Services (Client Windows, MSN, e Server & Tools), Business (Office e Microsoft Business Solutions) e Entertainment & Devices (Home Entertainment e Mobile Devices).
Steve Ballmer CEO di Microsoft, intervistato dal Seattle Post-Intelligencer , ha affermato che la decisione di Allchin di lasciare l’azienda per questioni personali è sì stata caratterizzante ma non ha rappresentato l’unico elemento centrale del reshuffling . “Abbiamo deciso di mettere tre importanti manager (Kevin Johnson, Jeff Raikes and Robbie Bach) a capo delle nuove divisioni per migliorare la nostra agilità e capacità innovativa . Faranno riferimento a me direttamente, ma saranno più vicini alle operazioni sul campo di quanto non siano stati in passato”, ha spiegato Ballmer.
Incalzato sulla potenziale autonomia dei nuovi presidenti, Ballmer ha assicurato che disporranno di tutti i poteri decisionali di cui avranno bisogno all’interno del loro dipartimento, con meno limiti di prima, ma sempre nel rispetto di una strategia organica.
“Noi vogliamo che le nostre applicazioni e servizi sfruttino in pieno le nostre piattaforme. I nostri clienti desiderano coerenza in questo aspetto. Alle persone, ad esempio, piace l’idea che Windows sia interoperabile con Xbox a casa, e quindi abbiamo bisogno di far cooperare le nostre unità organizzative. Pertanto ci sarà molta autonomia, ma sempre nel rispetto dell’indirizzo comune”.
“Tutti potranno implementare le loro strategie volte alla crescita e lo sviluppo, ma è ovvio che Kevin si concentrerà sulle piattaforme, Jeff nell’area business e Robbie nell’intrattenimento e nel settore device”.
Non è mancata una domanda sul ruolo specifico di Ballmer e Gates all’interno della nuova struttura. “Io mantengo tutte le responsabilità del marchio e quindi mi occuperò di orchestrare al meglio le risorse del top management. E’ evidente che con Bill la collaborazione sarà a tempo pieno, come è sempre stato”. La sfida, secondo Ballmer, è anche quella di espandere la propria area di interesse per fronteggiare aziende di grosso calibro come Google, Yahoo!, Nokia e Salesforce.com.
Tre grandi divisioni interne anziché sei come in passato vengono dunque considerate come tre nuove e agili Microsoft. “Marciare separati per colpire uniti”, non c’era proprio da aspettarselo che Ballmer adottasse la stessa tattica di Lenin.
Dario d’Elia
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Gli autori de chè?
Ma questi lo sanno che si beccano solamente un "diritto a forfait" mentre gli editori ci mangiano per anni ? :D :DAnonimoRe: Gli autori de chè?
Lo sanno e visto che non possono mordere verso i padroni ci provano con googleAnonimoRe: Gli autori de chè?
- Scritto da: Anonimo> Lo sanno e visto che non possono mordere verso i> padroni ci provano con googleL'ennesima prova che sono dei coglionazzi e per un pugno di dollari in più manderebbero a fottere un bene comune : il sapere !AnonimoRe: Gli autori de chè?
- Scritto da: Anonimo> Ma questi lo sanno che si beccano solamente un> "diritto a forfait" mentre gli editori ci> mangiano per anni ? :D :DE lo sai che c'è pure chi riceve una percentale per ogni singola copia venduta? Non è il caso di parlare di un mercato se lo si vede solo dall'esterno.AnonimoRe: Gli autori de chè?
- Scritto da: Anonimo> Ma questi lo sanno che si beccano solamente un> "diritto a forfait" mentre gli editori ci> mangiano per anni ? :D :DAh, ed aggiungo io l'ho visto Google Print : caso mai dovrebbero esserne felici perchè Google fa pubblicità ai libri ed invece ? Gli danno contro ! :@AnonimoMa allora qual'è il problema?
Nell'articolo non si capisce niente, si dice che Google fa già esattamente quello che gli altri chiedono, allora dov'è il problema?AnonimoRe: Ma allora qual'è il problema?
- Scritto da: Anonimo> Nell'articolo non si capisce niente, si dice che> Google fa già esattamente quello che gli altri> chiedono, allora dov'è il problema?Credo sia questo il problema in America:$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$Mentre in Europa è questo:????????????????????????????????In UK invece è questo:££££££££££££££££££££££££££££££££AnonimoRe: Ma allora qual'è il problema?
> Credo sia questo il problema in America:> > $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$> > Mentre in Europa è questo:> > €€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€€> > In UK invece è questo:> ££££££££££££££££££££££££££££££££Fammi capire, uno si fa un mazzo per scrivere un buon libro e poi arriva google che lo fotocopia e lo mette in rete?Il problema non è solo $ € £ (come se guadagnare dal proprio impegno e dalle proprie capacità fosse una colpa), ma anche il *rispetto* del lavoro e dei diritti altrui.AnonimoRe: Ma allora qual'è il problema?
- Scritto da: Anonimo> Fammi capire, uno si fa un mazzo per scrivere un> buon libroNo fammi capire a me, io avevo chiesto spiegazioni e voi a scrivere scemenzeAnonimoRe: Ma allora qual'è il problema?
Mah, io grazie agli ebook ho comprato un bel po' di libri, ho conosciuto autori nuovi ecc...Secondo me sono un incentivo, non tutti sono disposti a comprare per "testare". E poi scusate, allora togliamo di mezzo anche le biblioteche??AnonimoRe: Ma allora qual'è il problema?
- Scritto da: Anonimo> Fammi capire, uno si fa un mazzo per scrivere un> buon libro e poi arriva google che lo fotocopia e> lo mette in rete?No. Da dove hai capito 'sta cosa?Google non pubblica in rete i libri, si limita a renderli cercabili, mettendo poi un link al sito dell'editore, dove il libro può essere acquistato.AnonimoRe: Ma allora qual'è il problema?
- Scritto da: Anonimo> > - Scritto da: Anonimo> > Nell'articolo non si capisce niente, si dice che> > Google fa già esattamente quello che gli altri> > chiedono, allora dov'è il problema?> > Credo sia questo il problema in America:> > $$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$$> > Mentre in Europa è questo:> > ????????????????????????????????> > In UK invece è questo:> ££££££££££££££££££££££££££££££££In Giappone:¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥¥Ah, "qual è" senza apostrofo.AnonimoRe: Ma allora qual'è il problema?
- Scritto da: Anonimo> Nell'articolo non si capisce niente, si dice che> Google fa già esattamente quello che gli altri> chiedono, allora dov'è il problema?Che google a detto che voleva scannerizzare libri antichi o comunque con il copyright scaduto, e ora scrittori recenti hanno paura che voglia scannerizzare anche quelli con copyright ancora valido (che non mi pare sia mai stato annunciato).Quindi tecnicamente il problema è $,?,£ etc, ma si può essere anche più precisi... ;)AnonimoRe: Ma allora qual'è il problema?
Mi correggo, ho cercato meglio e ne ho trovati anche di nuovi, quindi hanno cambiato idea.Comunque mi pare per la maggior parte saggistica... :AnonimoRe: Ma allora qual'è il problema?
- Scritto da: Anonimo> Mi correggo, ho cercato meglio e ne ho trovati> anche di nuovi, quindi hanno cambiato idea.> > Comunque mi pare per la maggior parte> saggistica... > :Perché, chi scrive saggistica non va remunerato, il libro s'è scritto e prodotto da sé?AnonimoRe: Ma allora qual'è il problema?
- Scritto da: Anonimo> Mi correggo, ho cercato meglio e ne ho trovati> anche di nuovi, quindi hanno cambiato idea.> > Comunque mi pare per la maggior parte> saggistica... > :Dacci il link almeno si fa chiarezza su questa cosa.Anonimo"opinione" ?
"Ma sappiamo anche che non tutti sono d'accordo, e quindi stiamo facendo del nostro meglio per rispettare la loro opinione"mi pare offensivo.non si tratta di una opinione, come non è una "opinione" qualsiasi altro dirittoAnonimoEeeh??? Articolo confuso
Ha ragione il postatore di "qual e' il problema?"Dall' articolo non si capisce quali sono le critiche rivolte a Google dall' associazione Autori d'America.Se Google chiede(va) l'autorizzazione agli editori e gli editori sono i detentori del diritto d'autore che problema c'e(ra)?Non sono gli editori gli unici responsabili di dire la loro sul copyright dei loro libri?Se l'autore ha venduto il suo diritto di autore all'editore, (come normalmente succede) puo' ancora dire la sua?Chi altro puo' dire la sua o "non essere daccordo" con Google Print (come Goolge dice nel suo pezzo) se non i detentori dei diritti???Boh?...per la redazione: potreste chiarire?AnonimoRe: Eeeh??? Articolo confuso
Forse si tratta del fatto che un editore (detentore dei diritti) da magari l'autorizzazione a pubblicare su Google Print un libro di 20 anni fa che non conviene piu' ristampare perche' non vende piu' una cippa [mi pare che fosse questa la speranza di Google, leggendo la loro policy] ma a quel punto l'autore si imbestialisce. Rimane il problema del se un autore ha il diritto di imbestialirsi e fare causa a Google se non e' piu' il detentore dei diritti d'autore.O forse si tratta del fatto che Google avendo scannerizzato opere dalle biblioteche, si sono invece dimenticati (contrariamente a quanto dichiarato nella loro poliicy, pero') di chiedere l'autorizzazione ai detentori dei diritti.Pero' in effetti l'articolo e' un po' contraddittorio...AnonimoRe: Eeeh??? Articolo confuso
> Dall' articolo non si capisce quali sono le> critiche rivolte a Google dall' associazione> Autori d'America.qui leggo:non si sarebbe armata a dovere per distinguere con precisione fra i libri di pubblico dominio e quelli che invece ricadono nel diritto d'autoreMi pare chiaro devo dire.AnonimoRe: Eeeh??? Articolo confuso
- Scritto da: Anonimo> > Dall' articolo non si capisce quali sono le> > critiche rivolte a Google dall' associazione> > Autori d'America.> > > qui leggo:> > non si sarebbe armata a dovere per distinguere> con precisione fra i libri di pubblico dominio e> quelli che invece ricadono nel diritto d'autore> > Mi pare chiaro devo dire.A me no. Prima di tutto: "Armata a dovere"?!? Cosa si intende per "armarsi a dovere"?Potevano almeno fare un esempio, no?Non hanno chiesto l'autorizzazione scritta ma solo verbale? L'hanno chiesta all' ufficio sbagliato? Non l'hanno chiesta per niente? Le richieste dovevano andare anche agli autori e non solo gli editori?Ogni tanto si vuole anche un po' andare a fondo alle questioni e non solo bere tutto quello che ci viene propinato cosi; com'e'...non credi?AnonimoSaraà divertente...
... quando google dovrà chiedere l'autorizzazione a Dante, Virgilio o Voltaire..."Presto Martin! Raggiungiamo le 88 miglia orarie! Grande Google!"AnonimoRe: Saraà divertente...
- Scritto da: Anonimo> ... quando google dovrà chiedere l'autorizzazione> a Dante, Virgilio o Voltaire...Il diritto d'autore non vive in eterno. (troll) (troll1) (troll2) (troll3) (troll4)AnonimoRe: Saraà divertente...
- Scritto da: Anonimo> > > - Scritto da: Anonimo> > ... quando google dovrà chiedere> l'autorizzazione> > a Dante, Virgilio o Voltaire...> > Il diritto d'autore non vive in eterno.> (troll) (troll1) (troll2) (troll3) (troll4)Lo sapevo, non si può neppure scherzare... :'(AnonimoRe: Saraà divertente...
> "Presto Martin! Raggiungiamo le 88 miglia orarie!> Grande Google!"Martin??? :@Q88La vacca è grassa
E tutti si precipitano a mungere.E pensare che sarebbe stato sufficiente comperare un po' di azioni google quando valevano 3 volte meno...Terra2Chiarimento: Google non ripubblica libri
Google Print non ripubblica i libri ma vuole solo renderli cercabili.Quando l'utente fa una ricerca su Google Print, possono succedere due cose:a) il libro individuato non è protetto da copyright oppure è protetto da copyright ma l'editore ha dato il consenso a divulgarlo. In tal caso Google Print mostra l'intera pagina del libro con evidenziati i termini cercati dall'utente. C'è anche un link al sito dell'editore che detiene i diritti sull'opera, così che l'editore possa guadagnare vendendo all'utente il libro individuato tramite Google Print.b) il libro individuato è protetto da copyright e l'editore non ha dato il consenso a divulgarlo. In tal caso Google Print *non* mostra l'intera pagina ma solo brevi estratti di testo dove appaiono i termini cercati. Gli estratti rientrano nel "fair use" di un'opera. C'è anche un link al sito dell'editore che detiene i diritti sull'opera, così che l'editore possa guadagnare vendendo all'utente il libro individuato tramite Google Print.Adesso bisogna capire solo se estratti di testo come quello che segue sono violazione del copyright o meno:http://googleblog.blogspot.com/uploaded_images/LibraryProject_screenshot-745613.JPGDeciderà il giudice.AnonimoLa spiegazione del problema
Google Print è un servizio di indicizzazione dei libri scannerizzati da Google.Con Google partecipano all'operazione anche varie biblioteche universitarie e di importanza nazionale (per gli USA).Le biblioteche hanno interesse a scannerizzare ed indicizzare i loro libri per permettere ai loro utenti di trovare riferimenti anche in libri non conosciuti. In breve il sistema potenzia enormemente il sistema di indicizzazione dei libri, che per adesso è formato da cartellini (elettronici o meno) che contengono solo poche parole o termini di riferimento, più legate al genere di libro che al suo contenuto effettivo.Google vuole portare questo servizio di ricerca dalle sale delle biblioteche a internet, rendendo possibile a tutti cercare un termine o una frase all'interno di una enorme biblioteca di libri, sapendo esattamente in quali libri si trova e potendo leggere un minuscolo estratto dal testo.Il contendere sta tutto in questa capacità di ricerca, che prima non era disponibile e adesso lo è.Ovviamente quelli di Google non sono stupidi, quindi hanno consultato i loro, profumatamente pagati, avvocati che si occupano di diritto legato al Copyright negli USA.Il primo passo è stato quello di annunciare l'iniziativa e pubblicizzare che avrebbe coinvolto sia i testi in pubblico dominio, sia i tesi sotto copyright.Google, per la dottrina del fair use, non ha la necessità di chiedere il permesso agli autori/editori per scannerizzare i libri sotto copyright per indicizzarne il contenuto.Il secondo passo è stato quello di permettere agli utenti di visualizzare solo il testo immediatamente prima e dopo il termine della ricerca (quindi due o tre righe, al massimo), che a sua volta ricade nel fair use e difficilmente può essere visto come una offerta alternativa al libro stesso. Questo vale per tutti i libri sotto copyright il cui autore/editore non abbia rilasciato il permesso di visualizzare una porzione maggiore di testo.Il terzo passo è l'impossibilità per lo stesso utente di visualizzare più di una percentuale fissa del testo del libro, indipendentemente dal numero delle ricerche compiute.Il quarto passo è stato quello di sospendere unilateralmente per alcuni mesi l'iniziativa per dare tempo ai detentori dei diritti di presentare una lista di opere che non desiderano vengano incorporate nell'indice.Il quinto passo è avere un link che mostra dove poter acquistare il libro che contiene i termini della ricerca.Il tutto è stato preparato e tessuto per mettere in difficoltà legale chiunque tenti di bloccare l'iniziativa, perché ogni singolo passaggio è pensato per non ledere i diritti legali di chi detiene il copyright, così come il processo nel suo insieme.Al contrario, ci sono argomenti per sostenere che il servizio di Google ha un effetto positivo per chi detiene i diritti (ogni opera può essere trovata e si trova sullo stesso piano delle altre) e positivo per la società nel suo complesso (tutta la conoscenza può essere localizzata e resa disponibile).Una dellepoche argomentazioni sostenute dall'opposizione è che l'iniziativa di Google porta l'onere dell'esclusione a carico di chi detiene il copyright, e che alcuni che detengono i diritti potrebbero non conoscere/elencare tutte le opere che sono di loro proprietà.L'argomento è, secondo la mia opinione, debolissimo.La legge sul (C) negli USA ha abolito la registrazione delle opere sotto diritto d'autore presso una autorità centrale (per accordi internazionali sottoscritti).Questo significa che nessuno, a parte il detentore dei diritti, può sapere che un'opera è sotto copyright o se è in pubblico dominio (se l'opera non è mai stata pubblicata, il copyright esiste, ma nessuno ne è a conoscenza a parte l'autore, ne può sapere quando scadrà).Se anche il proprietario dei diritti non sa se un'opera è sua oppure no, questo significa che l'opera, in pratica, non ha un proprietario. C'è un minimo di diligenza che ogni legge richiede per afermare un proprio diritto.Ammettere questo argomento sarebbe come permettere ad una persona di vietare a tutti di attraversare qualsiasi campo abbandonato perché potrebbe essere suo e lui avrebbe il diritto di impedirlo o di farsi pagare., ma non sa con sicurezza qual'è e se c'è.Contrastare la visione di uno "snippet" (un ritaglino) di una pagina di un libro indicherebbe che ci può essere un (C) anche sulle semplici frasi all'interno di un'opera più ampia; questo è contrario alla dottrina legale accettata fino ad ora (negli USA ma anche nel resto del mondo). L'opera deve essere originale (la maggior parte delle frasi non lo è), e non può essere una banale modifica di un'opera preesistente.painlord2kRe: La spiegazione del problema
complimenti bella esposizione, ma forse sotto sotto ci potrebbe essere dell'altro.per esempio, se trovo liberamente, spaziando dal romanzo al saggio, tonnellate di roba da leggere, forse daro', a parita' di valore, la precedenza al gratuito rimandando l'acquisto del libro coperto da diritto d'autore ad una delle mie prossime vite.poi ci sarebbe da considerare che quanti intendono pilotare l'opinione pubblica usando i libri come gia' fanno con giornali e televisione si ritroverebbero una lancia spuntata.insomma a sembra che siano timori di questo genere a voler contrastare l'iniziativa di google.AnonimoRe: La spiegazione del problema
Finalmente, una spiegazione esaustiva. Grazie!AnonimoMa dopo quanti anni decade un brevetto ?
sapevo che per i farmaci sotto brevetto dopo circa 20 anni il brevetto decade e anche altri possono produrre un farmaco che prima era esclusivo....esiste una cosa del genere anche per i libri?AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 21 09 2005
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