E ora AMD cambia tutto

E ora AMD cambia tutto

Confermate le indiscrezioni, il chipmaker annuncia una rivoluzione. Per competere meglio, giura
Confermate le indiscrezioni, il chipmaker annuncia una rivoluzione. Per competere meglio, giura

Poco fa Advanced Micro Devices, AMD, ha confermato con un annuncio ufficiale le indiscrezioni delle scorse ore, evidenziando l’intenzione dell’azienda di trasformare radicalmente il proprio assetto societario.

In particolare è stato deciso di separare il comparto manufatturiero dedicato ai microprocessori: entrerà in una nuova società, una joint venture con la ATIC, società di investimenti di Abu Dhabi, che deterrà la maggioranza dell’azienda. Il nome dell’azienda, come ampiamente anticipato, sarà “The Foundry Company” e avrà base negli Stati Uniti. Un nuovo assetto che non significa soltanto una riorganizzazione di spese e investimenti ma anche un allargamento del proprio business: la nuova Company produrrà chip per qualsiasi committente, e AMD ne sarà cliente a sua volta. Nella nuova società confluiranno 3mila dipendenti AMD e gli impianti di Dresda, con una nuova fabbrica che sarà presto realizzata nella contea di Saratoga, nello stato di New York, che da tempo propone incentivi fiscali alle imprese dell’hi-tech che investono nella zona.

Alla AMD originale, dunque, rimane il business della progettazione dei chip la cui produzione sarà poi affidata alla joint venture. Concentrarsi sul design significa rimodellerare interamente la struttura dei costi, investendo poi nella società comune con i soci degli Emirati Arabi nella speranza di un maggiore ritorno di profitti aprendo la produzione a qualsiasi player.

Tutto questo si deve evidentemente alla necessità per AMD di inseguire i rivali, in particolare Intel, in un settore che sta continuando a cambiare a ritmi impressionanti, e nel quale la leadership di Intel è da tempo tornata a pesare. L’importanza degli investimenti mediorientali per AMD si rende evidente anche nel fatto che la Mubadala Development Company di Abu Dhabi ha contestualmente confermato che aumenterà la propria partecipazione in AMD dall’8,1 al 19,3 per cento.

“La combinazione di queste novità – ha dichiarato il presidente e CEO di AMD Derrick Meyer – produrrà una AMD finanziariamente più forte e più focalizzata, capace di ottimizzare il valore del comparto manufatturiero investendo per espanderlo”.

Non sono ancora stati dettagliati licenziamenti che però sono in arrivo e che riguarderanno, secondo la dirigenza di AMD, i comparti non essenziali come la divisione di elettronica di consumo.

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Pubblicato il
7 ott 2008
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