eBay, il risparmio è forzato

eBay, il risparmio è forzato

Lo spiegano due ricercatori: i consumatori sarebbero più che prodighi, ma eBay impedisce loro di dilapidare miliardi di euro
Lo spiegano due ricercatori: i consumatori sarebbero più che prodighi, ma eBay impedisce loro di dilapidare miliardi di euro

“eBay permette ai consumatori di risparmiare. Consente di accaparrarsi dei prodotti a un prezzo addirittura inferiore alle loro più rosee aspettative”. Non è pubblicità eBay ma i risultati di uno studio definito indipendente .

A tradurre in cifre la peculiarità del mercato di eBay sono due ricercatori della Robert H. Smith School of Business dell’università del Maryland. Ogni anno i risparmi si calcolano in miliardi di euro, ogni anno i consumatori mettono le mani su prodotti per cui sarebbero stati disposti a sborsare molto di più sui mercati tradizionali.

L’analisi condotta dai due ricercatori, Wolfgang Jank e Galit Shmueli , muove da dati statistici raccolti durante gli scorsi anni. Sotto la lente, oltre 4500 aste eBay tenute nel corso del 2003 sui mercati americano ed europeo: i dati sono stati raccolti attingendo alle statistiche di eBay e ai numeri offerti da cniper.com , uno strumento web in grado di rilanciare delle offerte negli attimi finali dell’asta, per consentire agli acquirenti di accaparrarsi prodotti ambiti al prezzo più contenuto possibile, senza sconfinare in offerte che non sarebbero stati disposti a pagare.

Cniper.com è servito come punto di riferimento per calcolare il “surplus dei consumatori”, un dato che rispecchia la differenza tra la massima offerta alla quale l’acquirente si sarebbe spinto e il prezzo necessario da pagare per aggiudicarsi il prodotto desiderato. Nel 2003, globalmente, gli utenti eBay hanno speso 4,7 miliardi di euro in meno rispetto a quanto preventivato . Somme che, con l’aumentare della base di utenza, arrivano a 5,7 miliardi nel 2004, e sfiorano i 13 miliardi di euro nel 2007 .

Se i consumatori esultano, il versante dei venditori dispera : potrebbero ottenere guadagni più consistenti senza influire sulla soddisfazione del prodigo acquirente, “ma il sistema eBay non consente loro di approfittare della generosità del pubblico”. In questo modo, solo nel 2003, i venditori hanno dovuto rinunciare al 30 per cento del totale del valore dei beni scambiati attraverso il servizio. Sono questi miliardi di euro che sfumano ogniqualvolta il prezzo proposto da un acquirente ecceda di molto la migliore offerta: eBay ridimensiona questo rilancio ad un minimo incremento sul prezzo proposto dal secondo miglior offerente.

Gaia Bottà

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Pubblicato il
29 gen 2008
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