Elon Musk vuole la sua alternativa a ChatGPT

Elon Musk vuole la sua alternativa a ChatGPT

Sarebbero già stati pianificati i lavori sullo sviluppo di un chatbot alternativo a ChatGPT; Elon Musk ha contribuito alla fondazione di OpenAI.
Elon Musk vuole la sua alternativa a ChatGPT
Sarebbero già stati pianificati i lavori sullo sviluppo di un chatbot alternativo a ChatGPT; Elon Musk ha contribuito alla fondazione di OpenAI.

Nel futuro di Elon Musk potrebbe trovar posto anche un’alternativa a ChatGPT. Il fil rouge che lega il nuovo proprietario di Twitter e l’ambito dell’intelligenza artificiale è cosa nota ormai da tempo, ma l’iniziativa in questione è del tutto inedita. Ricordiamo che il 51enne magnate di Tesla e SpaceX ha contribuito alla creazione di OpenAI nell’ormai lontano 2015, al fianco di Sam Altman, salvo poi allontanarsi dalla startup negli anni successivi per evitare qualsiasi potenziale conflitto d’interessi.

Prende vita l’alternativa a ChatGPT di Elon Musk

Nessuna conferma ufficiale, al momento, dunque utilizzare il condizionale è d’obbligo. A riportare l’indiscrezione è la testata The Information, sulla base di quanto riferito da tre fonti differenti, tutte rimaste anonime, ma ritenute a conoscenza del progetto. C’è già il nome del primo addetto ai lavori coinvolto: Igor Babuschkin, ricercatore ex Alphabet al lavoro in passato sull’IA di DeepMind, che interpellato a tal proposito ha affermato di non essersi ancora formalmente unito alla squadra. Le tempistiche necessarie per assistere alla presentazione dei primi risultati potrebbero non essere brevi.

Sarà eventualmente interessante verificare la tipologia di approccio alla gestione dei bias e dei possibili comportamenti imprevisti del sistema. Ricordiamo che Musk ha esplicitamente criticato la scelta di introdurre paletti al funzionamento degli algoritmi, finalizzati a evitare la generazione di testo e risposte potenzialmente offensivi o dannose per gli utenti.

Oltre a ChatGPT (già integrato nel nuovo Bing e in Snapchat Plus) e al concorrente Google Bard, nel sempre più popolato ambito dei chatbot potrebbe dunque palesarsi un’altra entità, che immaginiamo possa trovare il suo naturale territorio d’azione entro i confini del social network Twitter o, perché no, a bordo delle vetture a marchio Tesla, sotto forma di assistente tuttofare integrato nell’abitacolo.

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Pubblicato il 28 feb 2023
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