Per Tesla il 2025 doveva essere l’anno della consacrazione… ma sta andando tutto storto. E ora si trova a fare i conti con una realtà ben diversa: risultati finanziari in picchiata, la reputazione in bilico e un CEO, Elon Musk, sempre più contestato.
Tesla a caccia di un successore dopo Elon Musk?
Secondo il Wall Street Journal il consiglio d’amministrazione starebbe cercando di rimpiazzare Musk. Non ufficialmente, certo, ma la caccia al successore sarebbe già iniziata. Fonti anonime hanno spifferato al giornale che non si tratta solo di chiacchiere. Si pensa già al dopo-Elon.
La risposta di Musk – com’era prevedibile – non si è fatta attendere. Su X ha accusato pubblicamente il Wall Street Journal di aver diffuso un articolo “deliberatamente falso“, criticando il giornale per non aver riportato chiaramente la smentita ufficiale del consiglio d’amministrazione di Tesla.
Nel tentativo di placare le tensioni, Robyn Denholm, presidente del consiglio di amministrazione di Tesla, è intervenuta con toni più istituzionali. Ha espresso pieno supporto a Musk e ha confermato la fiducia nel suo ruolo guida all’interno dell’azienda.
Earlier today, there was a media report erroneously claiming that the Tesla Board had contacted recruitment firms to initiate a CEO search at the company.
This is absolutely false (and this was communicated to the media before the report was published).
The CEO of Tesla is…
— Tesla (@Tesla) May 1, 2025
Numeri impietosi per Tesla
Ma i numeri parlano chiaro: il primo trimestre del 2025 è stato un vero e proprio disastro per Tesla, con un crollo del 71% dell’utile netto. L’azienda ha perso lo status di intoccabile e l’immagine del brand è in caduta libera tra i clienti, soprattutto a causa delle controverse posizioni di Musk.
Gli investitori non le mandano a dire: rimproverano a Musk di essersi allontanato progressivamente da Tesla, concentrandosi su altri progetti come il DOGE, che ha dimostrato tutti i limiti di affidare un’iniziativa governativa a un imprenditore megalomane. Musk ammette che il DOGE è “meno efficace del previsto“, ma intende restarci fino al 2028, pur riducendo il suo coinvolgimento.
Tesla attraversa una fase critica, ma il vero problema non sono i risultati finanziari o la perdita di fiducia degli investitori. Il nodo è Musk stesso, che con il suo comportamento e le sue priorità personali sta alimentando le fiamme della crisi. Un’azienda può sempre risollevarsi, ma quando è il suo leader a gettare benzina sul fuoco per restare sotto i riflettori, allora il problema non è l’incendio, ma chi tiene l’accendino.