Email cifrate, la nuova frontiera

Email cifrate, la nuova frontiera

Spiegazioni e retroscena della recente moria di servizi di posta elettronica sicuri. Nel frattempo entra in scena Kim Dotcom che annuncia un nuovo prodotto post-Lavabit, e la NSA è sempre al centro della scena in patria e all'estero
Spiegazioni e retroscena della recente moria di servizi di posta elettronica sicuri. Nel frattempo entra in scena Kim Dotcom che annuncia un nuovo prodotto post-Lavabit, e la NSA è sempre al centro della scena in patria e all'estero

Lavabit e Silent Mail hanno chiuso i battenti ma la vicenda delle email sicure “uccise” dalla sorveglianza globale della NSA è solo all’inizio: quella di chiudere è stata una decisione obbligata, spiega il fondatore di Lavabit Ladar Levison al New York Times , perché l’attuale quadro legale in cui si muovono l’intelligence e le altre agenzie federali degli Stati Uniti non è compatibile con il principio cardine – la difesa della privacy dell’utente – che animava il servizio.

Anche Michael Janke, CEO di Silent Circle, spiega le ragioni dietro la decisione di chiudere Silent Mail: la sola raccolta di metadati sulle comunicazioni digitali – unica attività di intercettazioni messa in atto dalla NSA, secondo la NSA – è incompatibile con la riservatezza .

Silent Mail è stata in un certo senso vittima del suo stesso successo, dice ancora Janke, e diversamente dagli altri prodotti di Silent Circle non si tratta di comunicazioni peer-to-peer cifrate. Lo scandalo Datagate sta ridefinendo l’intero mondo delle comunicazioni digitali e Phil Zimmermann , creatore di PGP e co-fondatore di Silent Circle, parla di una tecnologia informatica naturalmente tendente alla nascita di una società della sorveglianza contraria a diritti – riservatezza in primis – che vanno comunque tutelati.

In uno scenario del genere le email sicure diventano la nuova frontiera del dibattito ma anche del business, con i provider tedeschi che parlano di contrastare le attenzioni particolari della NSA contro Germania ed Europa con l’implementazione di comunicazioni protette da algoritmi crittografici .
Ma dal Chaos Computer Club descrivono la mossa come una misura completamente inutile e una trovata pubblicitaria per vendere qualcosa – le connessioni SSL/TLS tra server e client – già a disposizione da anni e che nulla è in grado di fare per impedire il rastrellamento delle email una volta raggiunti i server degli ISP.

Chi invece parla di qualcosa di nuovo in grado di riempire il vuoto lasciato dalla scomparsa di Lavabit è invece Kim Dotcom , che dopo aver (ri-)lanciato il proprio business di upload file a mezzo web con Mega dice ora di voler “cambiare il modo di usare le e-mail per sempre” con un prodotto completamente decentralizzato – e quindi a prova di spionaggio , almeno in teoria – in arrivo entro il 2014.

Sul fronte americano del Datagate, la NSA continua a far discutere grazie alle rivelazioni di Edward Snowden centellinate dal Guardian : l’intelligence spia anche i cittadini USA e lo fa impunemente grazie alla terminologia ambigua in cui è stata scritta la Sezione 702 del FISA Amendments Act, mentre l’agenzia prova a giustificarsi pubblicando calcoli sulla reale portata della sua dragnet globale: intercettiamo appena l’1,6 per cento del traffico Internet globale, dice l’organizzazione, veramente poca cosa rispetto a quanto vanno dicendo i media .

In attesa di conoscere le eventuali risposte (magari nel merito) della NSA alle richieste di chiarimento della Spagna – anch’essa nel mirino del programma di intercettazioni dell’intelligence – anche i membri del Congresso contribuiscono ad alimentare un dibattito di cui non si vede la fine autodefinendosi “inadeguati” al delicato compito di supervisione delle attività dell’agenzia.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 13 ago 2013
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