Esplorazione spaziale: il dilemma dei rover

Esplorazione spaziale: il dilemma dei rover

Progettare un rover non è semplice poiché bisogna garantirgli massima sicurezza e capacità di superare gli ostacoli: serve un valido mix di soluzioni.
Esplorazione spaziale: il dilemma dei rover
Progettare un rover non è semplice poiché bisogna garantirgli massima sicurezza e capacità di superare gli ostacoli: serve un valido mix di soluzioni.

Quando si progetta una missione spaziale che preveda un contatto con la superficie (ad esempio su Marte o sulla Luna) occorre ragionare su quelli che sono i possibili ostacoli che il rover potrebbe trovarsi ad affrontare. La grande distanza e l’estrema irregolarità del terreno, infatti, possono presentare sfide pressoché impossibili: grandi massi o grandi distese di sabbia, improvvisi intoppi o buchi nei quali investimenti da milioni di dollari possano restare incastrati. Il controllo remoto è complesso e solo un progetto solido può affrontare autonomamente gli ostacoli per poter procedere oltre in massima sicurezza e massima velocità.

Gettare il rover oltre gli ostacoli

Di qui la necessità di investire tempo e risorse in una progettazione che deve essere tale da consentire al rover di non temere alcuna circostanza, imparando ad adattarsi pur di rispondere al meglio a qualsivoglia problema il terreno presenti (anche e soprattutto in considerazione di differenti condizioni di gravità che espongono il rover ad esperienza differenti rispetto a quelle testate e sperimentate sulla Terra).

In queste immagini prodotte dall’ESA v’è uno di questi esperimenti:

Osservando le ruote del rover è facile osservare l’alternanza nella rotazione e nel sollevamento, mimando una camminata a 6 zampe laddove la semplice rotazione delle ruote non è sufficiente per consentire di uscire dalla montagna di sabbia in cui una delle ruote è affondata. In questo meccanismo si nota chiaramente il cambio di baricentro continuo che il rover cerca nei differenti assetti, spostando il peso alternativamente a destra o a sinistra, davanti o dietro, in base al punto di forza che si intende imprimere sul terreno.

Il rover usato in questo Mars Terrain Simulator esce brillantemente dall’ostacolo impiegando circa 20 minuti per procedere di appena 2 metri: queste cifre rendono l’idea del tasso di complicazione che un problema del genere presenta, rallentando enormemente le possibilità esplorative al cospetto della necessità di tenere sempre un assetto sicuro sulla superficie marziana al fine di evitare incidenti, rotture o danneggiamenti per i quali si potrebbe fare poco o nulla.

E tu saresti in grado di progettare un rover?

La domanda è ovviamente strumentale, ma consente di passare qualche minuto di divertimento grazie ad un piccolo videogioco disponibile sia su App Store che su Google Play: si tratta di Rugged Rover, una sfida sviluppata dal Science Museum di Londra per misurare le proprie capacità progettuali di fronte al grande dilemma dei rover. Bisogna mettere in campo il proprio intuito, anzitutto, per decidere quante ruote includere nel proprio rover, dove spostare il baricentro e come far lavorare il motore.

Potrà sembrare solo un gioco, ma vi garantiamo che può essere estremamente divertente provarci. E chissà che non possa ispirare qualche bambino di oggi a diventare un valido ingegnere aerospaziale di domani.

Fonte: ESA
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Pubblicato il 4 dic 2021
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