Cosa sta frenando l'adozione della fibra FTTH in Italia?

Cosa sta frenando l'adozione della fibra FTTH in Italia?

La fibra ottica vera, quella con tecnologia FTTH, è disponibile per milioni di famiglie, ma l'adozione ancora non cresce come potrebbe.
Cosa sta frenando l'adozione della fibra FTTH in Italia?
La fibra ottica vera, quella con tecnologia FTTH, è disponibile per milioni di famiglie, ma l'adozione ancora non cresce come potrebbe.

Potenzialmente, le connessioni in fibra FTTH potrebbero raggiungere il 70% delle famiglie italiane, ma la quota di mercato associata a questa tecnologia si ferma al 30%, entrando in 6,18 milioni di case. I passi in avanti rispetto agli anni scorsi sono notevoli (linee attive quasi triplicate rispetto al 2021), ma c’è ancora molto lavoro da fare. Il problema, la causa di questo freno a mano tirato, non è da ricercare nelle tariffe.

FTTH in Italia: copertura, linee attive e prezzi

Sono questi alcuni dei dati emersi dall’indagine condotta dall’Osservatorio Segugio.it, relativa allo stato della connettività in Italia. Lo studio restituisce l’immagine di un paese che sta accelerando nella giusta direzione, grazie anche agli investimenti del Piano Strategico BUL (Banda Ultra Larga), ma che ancora presenta alcune criticità da affrontare.

Se mediamente le linee in fibra FTTH costano 26,15 euro al mese, solo 0,30 euro in più rispetto alle altre tecnologie per avere Internet a casa (25,85 euro al mese), perché sono ancora poco diffuse? Il report non fornisce una risposta alla domanda, proviamo a farlo noi.

Cosa sta ancora frenando il passaggio alla vera fibra?

Uno dei fattori potrebbe essere individuato in una certa resistenza al cambiamento tutta italiana. Siamo un paese abituato a decenni di monopolio anche nel mercato delle telecomunicazioni e c’è una fetta di popolazione che fatica ad abbandonare l’operatore a cui è legata da sempre.

Poi, le procedure di disdetta e migrazione potrebbero essere ulteriormente semplificate: capita ancora oggi di dover fare i conti con penali o costi applicati alla chiusura di un’utenza che il consumatore finale accetta mestamente e ingiustamente di pagare per non intraprendere ricorsi o cause legali.

Un altro problema che un giorno qualcuno (forse) deciderà di affrontare in modo serio è quello del modem libero. La scelta è già libera, sì, ma solo sulla carta. Nel concreto, sappiamo bene come gli operatori facciano di tutto per spingere i loro dispositivi, rendendo tutt’altro che agevoli le configurazioni di quelli di terze parti e spalmandone il costo in bolletta, con tanto di vincoli sulla durata del contratto.

Fonte: Segugio.it
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Pubblicato il
28 ott 2025
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