Fineco: no al phishing

Fineco: no al phishing

L'azione tentata dagli spammer per ingannare gli utenti Fineco non ha portato buoni frutti. Fineco spiega le proprie strategie anti-phishing
L'azione tentata dagli spammer per ingannare gli utenti Fineco non ha portato buoni frutti. Fineco spiega le proprie strategie anti-phishing


Roma – Ci hanno provato, inondando la rete del nostro paese con un messaggio dall’italiano claudicante, cercando di sfruttare l’eventuale imperizia degli utenti Internet clienti di Fineco per farsi consegnare dati preziosi sul loro sito truffa (www.finecobanca.net), ma non gli è andata bene.

Come ha spiegato ieri a Punto Informatico l’istituto di credito specializzato nell’offerta di servizi di ebanking, non solo l’email truffaldina era confezionata in modo maldestro, “un tentativo grossolano”, ma anche andava a toccare un terreno, quello del phishing, sul quale gli utenti italiani dei servizi bancari online hanno già maturato una certa esperienza. L’azienda non ha peraltro rilevato alcuna attività insolita, segno di un probabile buco nell’acqua degli autori della truffa.

Fineco ha spiegato di aver rilevato immediatamente la marea di email truffaldine in arrivo e di aver all’uopo allertato la Polizia Postale, che cercherà di definire l’origine dei messaggi: già in passato alcuni phisher sono stati individuati e denunciati dalle forze dell’ordine italiane.

La banca web, da parte sua, ha predisposto una pagina dedicata a questo genere di tentativi di frode, pagina in cui tra le altre cose si ribadisce un concetto che dovrebbe essere sempre tenuto a mente dagli utenti di questo genere di servizi:

“Ricordati che noi non chiediamo mai i codici personali via email e che non chiediamo mai i codici tutti insieme nella stessa pagina (username, password e PIN). Se trovi qualche anomalia nel modo in cui ti vengono chiesti i codici utente, chiudi il browser e riparti da www.fineco.it (digitando tu l’indirizzo)”.

Una interessante analisi di questo attacco di phishing è stata pubblicata dall’esperto Luca Sambucci sul suo blog dedicato alla sicurezza.

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Pubblicato il
7 set 2005
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