È possibile gestire i pagamenti digitali in modalità offline? Quella che oggi può sembrare un’utopia rappresenta invece un obiettivo concreto per cinque paesi del nord Europa al lavoro su un progetto dall’elevato impatto potenziale. Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca ed Estonia hanno unito le loro forze proprio con questo scopo.
Un sistema per i pagamenti digitali offline
L’iniziativa è stata segnalata in esclusiva da Reuters, svelando alcuni primi dettagli. Sono doverose un paio di precisazioni: tutto è ancora fermo a una prima fase di ideazione e l’infrastruttura è pensata per entrare in azione solo come sistema di backup, dunque non per sostituire quella tradizionale.
Una tecnologia di questo tipo tornerebbe utile, ad esempio, quando la rete Internet è oggetto di malfunzionamenti o presa di mira da sabotaggi. Quest’ultima è un’ipotesi da non escludere, considerando gli attacchi sempre più frequenti. I disagi derivanti da un blackout, indipendente dalla sua natura, sarebbero ingenti, come tra l’altro già sperimentato lo scorso anno con lo stop prolungato dei POS avvenuto a novembre in Italia.
L’esistenza del progetto è stata confermata da Tuomas Valimaki, membro del consiglio di amministrazione della banca centrale finlandese. Riportiamo di seguito le sue parole, in forma tradotta. Il riferimento alla guerra in Ucraina è diretto.
La probabilità di gravi interruzioni è aumentata perché la situazione geopolitica è cambiata a livello mondiale. C’è una guerra in Europa, e attorno a questa guerra si scatena ogni sorta di influenza ibrida e di molestie, che potrebbero portare all’interruzione o al blocco dei collegamenti.
I finlandesi hanno già abbandonato i contanti
In particolare, in Finlandia solo il 10% della popolazione utilizza i contanti come metodo di pagamento primario.
Il raggio d’azione dell’iniziativa potrebbe essere esteso ad altri paesi. Avrebbe senso, considerando come i pagamenti digitali siano oggigiorno transfrontalieri per definizione. Prosegue Valimaki.
Poiché i pagamenti con carta richiedono collegamenti dati internazionali funzionanti, la Finlandia deve essere preparata alle interruzioni. Molti altri paesi si trovano ovviamente nella stessa situazione.
Dati salvati nei POS in modalità offline
Come funziona un sistema di questo tipo? L’approccio è semplice: in caso di blackout della rete Internet, finché sono in modalità offline, i terminali POS immagazzinano i dati relativi alle transazioni al loro interno, in modo crittografato e sicuro, occupandosi poi autonomamente di trasferirli e di sincronizzarli una volta ristabilita la connessione.
Non si correrebbe così il rischio di impedire l’acquisto dei beni di prima necessità, dai generi alimentari ai medicinali. Potrebbe però essere necessario applicare limitazioni sugli importi, per evitare raggiri ai negozianti. La Svezia punta a rendere operativa la tecnologia entro l’1 luglio 2026.
L’indipendenza dai circuiti dei big USA
Un altro aspetto da non sottovalutare è quello legato al fatto che, attualmente, i pagamenti digitali nei paesi europei siano gestiti prevalentemente attraverso circuiti controllati da realtà statunitensi come Visa e Mastercard. Considerando le tensioni crescenti tra il vecchio continente e gli USA, lavorare su un’alternativa indipendente potrebbe essere una scelta lungimirante. In questo contesto si inserisce anche il progetto della BCE finalizzato al lancio dell’euro digitale.