Il prezzo di Bitcoin è sceso nelle ultime 24 ore fino a toccare la soglia dei 74.604 dollari. Non accadeva da inizio novembre. Nel momento in cui scriviamo e pubblichiamo questo articolo si attesta intorno agli 80.000 dollari, una cifra comunque ben lontana rispetto ai 109.000 dollari che, a fine gennaio, hanno fatto sperare gli investitori in una crescita continua della criptovaluta.
Così i dazi affossano il prezzo di Bitcoin
È impossibile non collegare l’andamento dell’asset a quanto è accaduto e sta accadendo oltreoceano. L’introduzione dei nuovi dazi da parte degli Stati Uniti ha gettato nel panico le borse di tutto il mondo e anche l’ambito della finanza decentralizzata ne ha inevitabilmente risentito. Questo è il grafico relativo a BTC per il periodo compreso tra ottobre 2024 e oggi.
La tempistica di riferimento non è casuale. La crescita repentina di inizio novembre è legata a doppio filo alla rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Autoproclamatosi il Crypto President durante la campagna elettorale, il tycoon ha promesso l’introduzione di politiche meno stringenti e favorevoli a un’adozione della moneta virtuale su larga scala.
Al loro posto sono però arrivati i dazi e un approccio protezionista che poco ha da condividere con le dinamiche di un’economia che individua invece in suoi valori fondanti nella libertà degli scambi e nell’assenza di limitazioni dettate dalla territorialità.
Insomma: Trump dà, Trump toglie. Quanto accaduto nelle ultime settimane ribadisce inoltre (non che ce ne fosse ulteriormente bisogno) quanto sia da prendere con le pinze qualsiasi previsione in merito all’andamento delle criptovalute, indipendentemente dalla prospettiva positiva o negativa del pronostico.
TRUMP e MELANIA: che fine hanno fatto le Memecoin?
A proposito, come vanno le memecoin del presidente e della moglie Melania, introdotte proprio a fine gennaio? Male, anzi malissimo. Per la prima, il valore è crollato a un decimo rispetto a quello post-lancio, mentre alla seconda sta andando addirittura peggio.