FMI, nuova vittima del cyber-crimine

FMI, nuova vittima del cyber-crimine

Il Fondo Monetario Internazionale subisce un cyber-attacco dalla portata ancora tutta da valutare. A rischio l'economia mondiale e il sostegno ai paesi con i conti in difficoltà?
Il Fondo Monetario Internazionale subisce un cyber-attacco dalla portata ancora tutta da valutare. A rischio l'economia mondiale e il sostegno ai paesi con i conti in difficoltà?

La notizia arriva dal New York Times e viene confermata a denti stretti da un portavoce dell’importante organizzazione internazionale: l’FMI, il Fondo Monetario Internazionale, è stato attaccato dai cyber-criminali, la breccia è oggetto di un’indagine interna e sono ancora tutte da valutare le conseguenze di quella che potrebbe rappresentare una seria minaccia all’intero assetto dell’economia mondiale .

Responsabile della gestione dell’economia globale e della fornitura di fondi di emergenza per i paesi in grave difficoltà finanziaria, il Fondo Monetario Internazionale ha nei mesi scorsi subito un “cyber-attacco sofisticato e su larga scala”. Lo staffo interno dell’FMI è stato informato dell’accaduto questa settimana, mentre si è scelto di non riferire ancora alcun dettaglio al pubblico.

Il nuovo attacco “sofisticato e su larga scala” è il secondo subìto dall’FMI nella storia recente e l’ultimo di una lunga serie di cyber-attacchi alle infrastrutture telematiche, e arriva in un momento non particolarmente felice per l’organizzazione: a poca distanza dall’arresto di Dominique Strauss-Kahn e in piena fase di transizione verso un nuovo presidente in grado di mettere mano ai molti dossier attualmente aperti sul tavolo dell’economia mondiale.

E proprio il contenuto informatico dei suddetti dossier è tra le preoccupazioni più impellenti di chi vede nel cyber-attacco all’FMI un colpo al cuore dell’assetto finanziario planetario: i server di Washington dovrebbero contenere informazioni riservate – e potenzialmente esplosive – sulla salute monetaria dei principali paesi del mondo, nelle mani sbagliate tali informazioni potrebbero avere effetti altamente deleteri per tutti.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
13 giu 2011
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