Roma – Non ce l’ha fatta Freedomland a mantenere le attese: dopo un anno di problemi giudiziari, di caos societari e da un modello di business incapace di decollare davvero, l’azienda ha dovuto ufficialmente chiudere la propria offerta di “Internet TV”.
Il Consiglio di Amministrazione della società, nuovamente sotto la guida di Degiovanni – indagato a Milano ma in possesso della maggioranza delle azioni – ha fatto sapere in una nota che oggi “l’offerta dei servizi è divenuta scarsamente attraente per la clientela”.
Il futuro di Freedomland sarà ora disegnato attorno a due grandi progetti: fornitura di servizi e sistemi per il broadcasting e realizzazione di contenuti multimediali video da veicolare a terzi. Il CdA conta di approvare il nuovo progetto entro il prossimo 31 gennaio.
Comunque la si metta, però, la fine del progetto di televisione interattiva o di internet via televisione, come nelle diverse stagioni è stato chiamato il sistema Freedomland, è un campanello d’allarme per tutte le imprese che lavorano sugli “interstizi” che collegano la televisione ad internet.