Giganti hi-tech e acquisizioni minori: FTC vuol vederci chiaro

FTC vuol far luce sulle acquisizioni minori

Negli Stati Uniti la Federal Trade Commission chiama a sé i big del mondo tecnologico e online per far luce sulle acquisizioni minori.
FTC vuol far luce sulle acquisizioni minori
Negli Stati Uniti la Federal Trade Commission chiama a sé i big del mondo tecnologico e online per far luce sulle acquisizioni minori.

Quando Facebook ha messo le mani su Instagram o WhatsApp ha prima dovuto ottenere il via libera da parte delle autorità antitrust. Vale lo stesso per gli acquisti di LinkedIn o GitHub da parte di Microsoft, o per quello di Whole Foods ora controllata da Amazon solo per fare altri esempi. Ci sono però molte acquisizioni che per l’entità dell’investimento ridotta o per la natura delle aziende comprate (spesso startup) non sono passate dall’approvazione degli organismi ufficiali. Ora gli Stati Uniti vogliono vederci chiaro: la Federal Trade Commission ha chiesto informazioni relative a queste operazioni ai giganti USA del mondo hi-tech e online.

La lente della FTC sulle acquisizioni “minori” dei giganti hi-tech

Ad essere chiamati in causa dalla FTC sono Google, la parent company Alphabet, Amazon, Apple, Facebook e Microsoft. A loro sono stati chiesti documenti e informazioni a proposito di tutte le acquisizioni portate a termine nel periodo 2010-2019. Quale lo scopo? Capire se i colossi in questione abbiano attuato pratiche anticoncorrenziali togliendo dal mercato potenziali competitor, facendoli propri prima che potessero crescere a tal punto da costituire una minaccia. Queste le parole di Joe Simons, Presidente dell’agenzia governativa.

L’iniziativa permetterà alla Commissione di dare uno sguardo più da vicino alle acquisizioni di questo importante settore e di valutare se le agenzie federali ricevono notifiche adeguate a proposito delle transazioni che potrebbero danneggiare la concorrenza.

Alphabet-Google, Amazon, Apple e Facebook non hanno risposto alla domanda di chiarimenti in merito. Microsoft ha invece affermato tramite un portavoce l’intenzione di collaborare con la Federal Trade Commission per fornire le informazioni necessarie. La richiesta giunge in un momento delicato per l’agenzia: nei giorni scorsi un senatore repubblicano (Josh Hawley, Missouri) ha avanzato una proposta che se approvata porterebbe al suo assorbimento da parte del Dipartimento di Giustizia.

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Pubblicato il
12 feb 2020
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