Furto al Louvre, oltre la password: PC con Windows 2000 e XP

Furto al Louvre, oltre la password: PC con Windows 2000 e XP

Il furto al Louvre ha acceso i riflettori sulla sicurezza informatica del museo: computer con Windows 2000 e XP, software non aggiornato.
Furto al Louvre, oltre la password: PC con Windows 2000 e XP
Il furto al Louvre ha acceso i riflettori sulla sicurezza informatica del museo: computer con Windows 2000 e XP, software non aggiornato.

Abbiamo già scritto di come scegliere louvre per la password d’accesso al sistema di videosorveglianza non sia stata la più furba delle decisioni, ma c’è di più. Dopo quello che è stato battezzato da più parti come il furto del secolo, sono emersi dettagli sulle lacune individuate nel corso degli anni nella sicurezza dei sistemi informatici posti a protezione dei tesori dal valore inestimabile esposti al Louvre.

Windows 2000 e XP sui computer del Louvre

Un rapporto compilato nel 2017 dagli agenti dell’istituto nazionale INHESJ afferma che alcune postazioni di lavoro disponevano di sistemi operativo obsoleti, dunque non più aggiornati e di conseguenza esposti a vulnerabilità, con il rischio concreto di finire nel mirino delle violazioni. In particolare, si trattava di Windows 2000 e di Windows XP. Il primo è stato lanciato da Microsoft con l’inizio del nuovo millennio e supportato ufficialmente fino al 2005. Il secondo risale invece al 2001 e ha ricevuto update fino al 2009.

Nel documento si legge che sebbene il museo sia stato finora relativamente risparmiato, non può più ignorare la potenziale minaccia di un attacco le cui conseguenze potrebbero rivelarsi drammatiche. Non è dato a sapere se i suoi responsabili abbiano poi accolto le indicazioni fornite o siano intervenuti dove necessario.

Un altro problema riguarda il software Sathi impiegato per la supervisione della videosorveglianza analogica e il controllo degli accessi. Inizialmente sviluppato da Thales, nel 2019 è stato acquisito da Louvre, non ricevendo più aggiornamenti. Stando a report del 2021, risultava in esecuzione su una macchina con Windows Server 2003, sistema operativo abbandonato da Microsoft nel 2010. Le date qui riportate non tengono conto dei programmi di supporto esteso.

Il furto avvenuto nelle scorse settimane, va detto, non sembra essere stato in qualche modo agevolato da vulnerabilità informatiche. Però, di certo qualche punto scoperto nella sicurezza c’è stato. I responsabili, alcuni dei quali già identificati, hanno rubato gioielli per un valore stimato in 88 milioni di dollari, semplicemente camuffandosi con dei gilet gialli da operai, accedendo a una finestra della Galleria d’Apollo dall’esterno, con un montacarichi. Al termine del colpo sono semplicemente tornati in strada con lo stesso mezzo, prima di dileguarsi.

Fonte: Libération
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Pubblicato il
6 nov 2025
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