Gates a Roma, Zucchetti attacca MS

Gates a Roma, Zucchetti attacca MS

Il produttore italiano di gestionali accusa di nuovo l'azienda di Redmond di voler distruggere il mercato italiano. Alle accuse replica su Punto Informatico Mauro Meanti, a.d. di Microsoft Italia. Berlusconi: chiederò consigli a Billy
Il produttore italiano di gestionali accusa di nuovo l'azienda di Redmond di voler distruggere il mercato italiano. Alle accuse replica su Punto Informatico Mauro Meanti, a.d. di Microsoft Italia. Berlusconi: chiederò consigli a Billy


Roma – Domenico Zucchetti, fondatore dell’omonima azienda italiana produttrice di software gestionali, è partito nuovamente all’attacco di Microsoft, dicendosi preoccupato per l’arrivo in Italia del chairman della softwarehouse Bill Gates, che il 31 interverrà in una conferenza promossa dal Senato della Repubblica.

Le tesi di Zucchetti sono note e sono state ieri ribadite con forza: sono quelle secondo cui l’ingresso di Microsoft anche nel settore dei gestionali porterà ad una crisi industriale e occupazionale in Italia. Secondo Zucchetti, sono decine di migliaia i posti di lavoro a rischio. “I nostri rappresentanti politici – ha attaccato l’imprenditore riferendosi all’incontro del 31 – ne approfitteranno per tutelare decine di migliaia di posti di lavoro e la ricerca informatica, nonché la competitività del paese, o si limiteranno a festeggiare il monopolista che sta mettendo a rischio tutto ciò?”

Zucchetti ha affermato di non volere misure protezionistiche a favore delle imprese italiane: “Chiediamo solo la libertà di poter continuare a fare il nostro lavoro e quella, ancora più importante, delle aziende private e pubbliche e dei cittadini di poter scegliere le soluzioni che preferiscono e non quelle imposte da un monopolista che farebbe sparire dal mercato anche tante soluzioni notevolmente migliori”.

Al nuovo arrembaggio di Zucchetti risponde oggi su Punto Informatico l’amministratore delegato di Microsoft Italia, Mauro Meanti.

“Il successo dei partner e delle software house che utilizzano la piattaforma Windows per sviluppare le proprie applicazioni – afferma Meanti – è parte integrante della strategia di Microsoft e ha permesso di costituire quell’ ecosistema del software che ha creato il successo di Microsoft e di decine di migliaia di altre aziende negli ultimi 20 anni”.

“E’ stato così nel passato – dichiara Meanti – lo è oggi e lo sarà – ci auguriamo – nel futuro. La nostra strategia nel campo delle applicazioni va in questa direzione, con l’obbiettivo di ampliare il mercato e di offrire alle software house strumenti e componenti che ne aumentino la produttività e la capacità di offrire valore ai propri clienti”.

Meanti sottolinea come la competitività nel settore del software è elevata e anche per questo permangono da sempre opzioni e alternative a disposizione di ogni sviluppatore. “Il fatto che il Gruppo Zucchetti – spiega Meanti – abbia deciso di non usare prodotti Microsoft per i suoi sviluppi applicativi ci dispiace, ma è una libera scelta”.

“Cosi come è una libera scelta decidere – da parte del Gruppo Zucchetti – di farsi pubblicità usando Bill Gates, gli Indiani di America e il Senato della Repubblica – attacca Meanti – e di criticare il lavoro non solo e non tanto di Microsoft quanto delle centinaia di aziende che – in Italia – collaborano con noi per portare i propri prodotti sul mercato”.

“Basta che non si scambi quanto elaborato dalla propria immaginazione con la realtà – conclude l’amministratore delegato di Microsoft Italia – e che non si costruiscano accuse senza fondamento.”

Ma di informatica, sviluppo, Microsoft e Bill Gates, ieri, ha parlato anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Di seguito i dettagli.


Ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a margine di una conferenza stampa tenuta assieme al titolare del dicastero all’Innovazione e alle Tecnologie, Lucio Stanca, ha accennato alla prossima visita di Bill Gates. “Gli chiederò consigli utili – ha spiegato – al fine di migliorare lo sviluppo delle nuove tecnologie in Italia”.

Ma Berlusconi ha anche parlato della diffusione dell’informatica in Italia ricordando che a breve verrà emanato il decreto per lo sconto di 150 euro sugli acquisti di PC da parte dei giovani 16enni, a cui si aggiungeranno forse alcune novità. “E – ha infatti detto il presidente del Consiglio – stiamo trattando con le maggiori fabbriche di PC perché vengano concessi sconti sul prezzo d’acquisto delle macchine che pensiamo possano arrivare fino ad un terzo del valore”.

Berlusconi e Stanca hanno anche accennato che per migliorare l’alfabetizzazione informatica nel tessuto industriale si dovrà pensare ad una serie di agevolazioni dedicate. Una iniziativa che toccherà da vicino i dipendenti delle aziende. “Dovrà essere – ha affermato Berlusconi – una sorta di Tremonti tris”.

“Vogliamo arrivare – ha continuato il presidente del Consiglio – ad ottenere che entro il 2006 almeno il 70 per cento delle persone possa essere in grado di interagire con la Pubblica Amministrazione”. Sconti e agevolazioni sono dunque in via di definizione anche per le classi più deboli, per i disabili, per gli anziani.

Da parte sua Stanca ha riassunto il tutto in alcuni punti di azione, che comprendono:

– Computer e Patente Europea per i giovani: ai circa 540mila giovani che nel 2003 compiranno 16 anni, oltre allo sconto sui PC, sarà offerta gratuitamente la ECDL, la Patente Europea del Computer, a fronte però dell’acquisto di software e device necessari per la connessione ad internet;

– Computer ai dipendenti: per offrire anche a loro le agevolazioni previste per le aziende dai fornitori;

– Riutilizzo dei PC usati: con incentivi per quelle aziende che accetteranno di donare i computer non più utilizzati ad enti vari, ONLUS, scuole e via dicendo. “Dono” fino ad un certo punto, però, visto che verrà riconosciuto alle imprese ben il 50 per cento del prezzo d’acquisto del computer anche dopo due anni di utilizzo.

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Pubblicato il 24 gen 2003
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