Gli italiani non sono più un popolo di navigatori

Gli italiani non sono più un popolo di navigatori

Il primato della passione tecnologica spetta alla telefonia: nella penisola ci sono più cellulari che abitanti. Ma secondo Eurostat il problema è Internet: l'accesso è poco diffuso. Banda larga? Italia indietro
Il primato della passione tecnologica spetta alla telefonia: nella penisola ci sono più cellulari che abitanti. Ma secondo Eurostat il problema è Internet: l'accesso è poco diffuso. Banda larga? Italia indietro


Roma – E’ risaputo che la densità demografica di telefoni cellulari nel nostro paese è impressionante: in Italia esistono 108,4 utenze per ogni 100 abitanti. Lo rivela l’ultimo rapporto di Eurostat sulle telecomunicazioni nell’Unione europea, da cui però emerge un dato decisamente meno incoraggiante, quanto ad inclinazioni tecnologiche: le connessioni a internet nella penisola (“normali” e a banda larga), in percentuale sono ancora inferiori alla media europea .

Tradotta in cifre concrete, la proporzione indicata dalla ricerca effettuata dall’Ufficio statistico dell’Unione Europea, assume una dimensione impressionante: il consuntivo, a tutto il 2005, parla della sottoscrizione di 63 milioni di utenze di servizi di telefonia mobile, a fronte di una popolazione al di sotto dei 58 milioni di abitanti. Nel vecchio continente, proporzionalmente, il Bel Paese è superato dal Lussemburgo, che vanta una media di circa 1,5 abbonamenti pro capite, e dalla Svezia (109 su 100 abitanti). Tutti Paesi che superano abbondantemente la media che, nell’Europa dei Venticinque, è pari a 89,6 sottoscrizioni su 100 abitanti. Solo per l’Italia, l’incremento rispetto all’anno precedente è di circa 7 milioni di unità, sui 40 milioni di tutta l’UE: “La saturazione del mercato, da molti attesa, non sembra dunque manifestarsi”, riferisce il rapporto Eurostat.

A tanta passione per la telefonia mobile non sembra corrispondere, però, una pari attrazione per il mondo di internet: il rapporto mette in evidenza che il numero delle connessioni alla rete è piuttosto basso. Secondo Eurostat, nel gennaio 2005 le case italiane connesse erano solo il 34% contro il 43% della media UE . A fine anno la media europea è salita al 48% e quella italiana al 39% (il gap percentuale non è cambiato). Drasticamente inferiore, ma non per questo sorprendente (almeno per gli addetti ai lavori e le persone più informate in materia), il dato relativo alla connettività a banda larga: ne fanno uso solamente il 9,5% degli utenti italiani. Una percentuale al di sotto della media europea, che si attesta attorno al 10,6% per l’Europa dei Venticinque, ma che raggiunge quota 12% per i Quindici Paesi “storici” dell’UE.

Ma è davvero dovuto ad una minore attrazione verso la Rete, questo gap che l’Eurostat evidenzia tra la scarsa connettività internet (a banda stretta o larga) da utenze di telefonia fissa e l’elevato numero di utenze di telefonia mobile? I due settori (telefonia mobile e connettività internet), di fatto, difficilmente si prestano ad un confronto paritetico, per vari fattori.

E’ opportuno non lasciarsi sfuggire un dato di fatto, rappresentato dalla ridotta copertura di connettività a banda larga. Un dato di cui non ha fatto alcun cenno neppure il rapporto diffuso dal Ministero delle Comunicazioni . Un vincolo materiale, quindi, che limita forzatamente la possibilità di scelta degli utenti. La telefonia mobile, intesa nell’insieme dei servizi che può offrire (così considerati nel rapporto Eurostat), può vantare una copertura complessiva ben più capillare.

Dario Bonacina

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Pubblicato il 7 mar 2006
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