Google ha deciso di rinvigorire Gmail; e lo fa regalando agli utenti la possibilità di ricevere allegati email da 50 Megabyte e dando una spennellata di nuovo ai sistemi di crittografia end-to-end .
L’upgrade relativo alle dimensioni degli allegati riguarderà per il momento solo i file in ricezione, mentre l’invio continuerà ad essere limitato a 25 MB (l’ ultimo upgrade in questo senso risale al lontano 2009). Si tratta in ogni caso di limiti legati alla ricezione e all’invio diretto degli allegati; qualora le dimensioni fossero superiori Gmail continuerà a proporre di sfruttare lo spazio virtuale di Google Drive.
Sul tema della cifratura gli ingegneri di Google hanno invece chiesto l’aiuto di sviluppatori terzi, nel tentativo di rendere gli strumenti più “user friendly”.
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Ad oggi dunque chi usa regolarmente Gmail potrà risparmiarsi diversi grattacapi in fase di ricezione di allegati pesanti, potendo contare ovviamente sullo spazio gratuito sulla nuvola di Google qualora in fase di invio venisse sforata la quota massima consentita. Il servizio cloud, integrato in Gmail a partire dal 2012 , è passato dagli iniziali 10 Gigabyte agli attuali 15 GB. Seppur sia da condividere tra Drive, Gmail e Google Foto si tratta pur sempre di una dimensione di tutto rispetto, soprattutto se comparata con Wetransfer (uno dei servizi di trasferimento alternativi più utilizzati, che pone il limite a 2 GB) e che tra l’altro può essere estesa a pagamento scegliendo tra diversi piani mensili (100 GB a 1,99 euro, 1 TB a 9,99 euro, 10 TB a 99,90 euro, 20 TB a 199,99 euro e 30 TB a 299,99 euro).
Google specifica che tutti i file in Drive sono accessibili da qualsiasi dispositivo e facili da condividere, ma soprattutto sono sempre al sicuro nei suoi data center personalizzati con protezione avanzata. Nonostante questa attenzione, a Mountain View sanno bene che sempre più persone, necessitando di ulteriore rassicurazione, optano per una crittografia end-to-end delle email (adottando in particolare il metodo PGP). Gli strumenti a disposizione si sono rivelati però difficile da usare. È sul fronte della semplificazione che Google ha voluto investire risorse negli ultimi mesi e su cui oggi vuole spingere ancora di più l’acceleratore, chiedendo l’aiuto alla comunità di programmatori indipendenti raccolta attorno a GitHub . Sul portale è disponibile la versione open source del tool E2EMail , frutto di anni di sperimentazioni altalenanti .
Mountain View spiega che “E2EMail offre un modo per integrare OpenPGP su Gmail mediante un’estensione di Chrome, con una migliore usabilità e mantenendo la cura del messaggio esclusivamente sul client. E2EMail è costruito su una libreria di cifratura open source sviluppata da Google”. L’aver dato in pasto alla community il codice dopo aver coronato nuovi standard di “trasparenza” ( Certificate Transparency ) dimostra l’impegno reale di Big G in nuove implementazioni in tema di sicurezza, nonché il riconoscimento che il supporto esterno è fondamentale per brindare a un prodotto innovativo e finalmente funzionale.
Mirko Zago
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Rivoluzione digitale fallita
Praticamente se fai il musicista e pretendi campare con quello che fai con questo benedetto streaming crepi di fame, difficolta' moltiplicate per 10 se sei un artista italianoed intanto la qualita' crolla a piccoPensierosoRe: Rivoluzione digitale fallita
- Scritto da: Pensieroso> Praticamente se fai il musicista e pretendi> campare con quello che fai con questo benedetto> streaming crepi di fame, difficolta' moltiplicate> per 10 se sei un artista> italiano> > ed intanto la qualita' crolla a piccoio ho notato che anche la qualita' dell'articolo e' crollata... ci sono 3 o 4 paragrafi che sembrano scritti da un albanese. boh.bubbaRe: Rivoluzione digitale fallita
- Scritto da: Pensieroso> Praticamente se fai il musicista e pretendi> campare con quello che fai con questo benedetto> streaming crepi di fame, difficolta' moltiplicate> per 10 se sei un artista> italiano> > ed intanto la qualita' crolla a piccoSbagliato. E' molto più facile raggiungere un pubblico internazionale, miliardi di persone anziché milioni. Certo, sarebbe bellissimo passare da 1000 CD venduti a 1.000.000 di CD venduti, ovviamente renderebbe molto più dello streaming gratuito.Siccome non succederà mai, lo streaming permette di realizzare comunque ottimi guadagni (non credo che Taylor Swift muoia di fame), un po' come funziona per le app per smartphone a 1 euro, che possono rendere più dei vecchi programmi per Windows CE venduti a 100 euro, visto che muovono un numero infinitamente alto di copie.Credo che campare facendo il musicista non sia MAI stato facile, da ben prima dell'arrivo dello streaming. Se la cantante di uno dei gruppi che ascolto (non ricordo più quale) ha lasciato il gruppo per fare la fiorista, probabilmente non è la più stabile delle occupazioni. Chi sceglie di fare musica professionalmente dovrebbe metterlo in conto dall'inizio.Izio01Re: Rivoluzione digitale fallita
- Scritto da: Izio01> - Scritto da: Pensieroso> > Praticamente se fai il musicista e pretendi> > campare con quello che fai con questo> benedetto> > streaming crepi di fame, difficolta'> moltiplicate> > per 10 se sei un artista> > italiano> > > > ed intanto la qualita' crolla a picco> > Sbagliato.Cosa è sbagliato che la qualità fa sempre più ca@@re? :DHopfRe: Rivoluzione digitale fallita
- Scritto da: Hopf> - Scritto da: Izio01> > - Scritto da: Pensieroso> > > Praticamente se fai il musicista e> pretendi> > > campare con quello che fai con questo> > benedetto> > > streaming crepi di fame, difficolta'> > moltiplicate> > > per 10 se sei un artista> > > italiano> > > > > > ed intanto la qualita' crolla a picco> > > > Sbagliato.> Cosa è sbagliato che la qualità fa sempre più> ca@@re?> :DE' sbagliato quello che ascolti tu.Quello che ascolto io, per esempio, non fa ca@@re!panda rossaRe: Rivoluzione digitale fallita
- Scritto da: Pensieroso> Praticamente se fai il musicista e pretendi> campare con quello che fai con questo benedetto> streaming crepi di fame, difficolta' moltiplicate> per 10 se sei un artista> italiano> > ed intanto la qualita' crolla a piccoSe fai il musicista TI ESIBISCI!Lo streaming e altre forme di distribuzione della musica devono servire solo come promo per portare gente ai concerti.E' finita l'epoca di due ore in sala di registrazione e poi parassitare per il resto della vita per due generazioni.panda rossaRe: Rivoluzione digitale fallita
- Scritto da: panda rossa> - Scritto da: Pensieroso> > Praticamente se fai il musicista e pretendi> > campare con quello che fai con questo> benedetto> > streaming crepi di fame, difficolta'> moltiplicate> > per 10 se sei un artista> > italiano> > > > ed intanto la qualita' crolla a picco> > Se fai il musicista TI ESIBISCI!> si vede che non hai MAI creato NIENTE di originale in vita tua...HopfRe: Rivoluzione digitale fallita
- Scritto da: panda rossa> Se fai il musicista TI ESIBISCI!non hai proprio idea di cosa vuol dire fare il musicista > Lo streaming e altre forme di distribuzione della> musica devono servire solo come promo per portare> gente ai> concerti.così puoi ascoltarti musica aggratis > E' finita l'epoca di due ore in sala di> registrazione e poi parassitare per il resto> della vita per due> generazioni.sai quanto costa uno studio di registrazione ?e il fonico chi lo paga ?l'ingegnere del suono chi lo paga ?l'attrezzatura chi la paga ?i costi di distribuzione chi li paga ? o pensi che streaming = aggratis anche per chi fa il prodotto e poi si distribuisce da solo ?gli unici parassiti sono quelli che pretendono di avere gratis un prodotto che ha avuto dei costi che sono: tempo, lavoro e attrezzature che a loro volta sono costate tempo, lavoro e attrezzature ecc eccpigliaRe: Rivoluzione digitale fallita
Trollata da primi anni 2000.Sg@bbioRe: Rivoluzione digitale fallita
- Scritto da: piglia> - Scritto da: panda rossa> > Se fai il musicista TI ESIBISCI!> > non hai proprio idea di cosa vuol dire fare il> musicistaIl musicista suona.Oppure preferisci farci fare grasse risate dandoci la tua definizione di musicista?> > > Lo streaming e altre forme di distribuzione> della> > musica devono servire solo come promo per> portare> > gente ai> > concerti.> > così puoi ascoltarti musica aggratis > > > E' finita l'epoca di due ore in sala di> > registrazione e poi parassitare per il resto> > della vita per due> > generazioni.> > sai quanto costa uno studio di registrazione ?Chissenefrega. Mica serve per suonare.> e il fonico chi lo paga ?Chissenefrega. Mica serve per suonare.> l'ingegnere del suono chi lo paga ?Chissenefrega. Mica serve per suonare.> l'attrezzatura chi la paga ?Il musicista generalmente possiede il suo strumento.> i costi di distribuzione chi li paga ? I costi di distribuzione oggi come oggi sono zero.> o pensi che streaming = aggratis anche per chi fa> il prodotto e poi si distribuisce da solo> ?Io penso che streaming = pubblicita' per il prossimo concerto.> gli unici parassiti sono quelli che pretendono di> avere gratis un prodotto che ha avuto dei costi> che sono: tempo, lavoro e attrezzature che a loro> volta sono costate tempo, lavoro e attrezzature> ecc> eccIl prodotto si chiama esibizione live, ha dei costi, ma si paga il biglietto per assistere.E gli artisti, quelli veri, guadagnano un sacco di soldi dai concerti.panda rossaRe: Rivoluzione digitale fallita
- Scritto da: piglia> non hai proprio idea di cosa vuol dire fare il> musicista....uhmmm sentiamo cosa vuol dire?> così puoi ascoltarti musica aggratis vero e quindi?> sai quanto costa uno studio di registrazione ?decisamente troppo in rapporto a quello che produce e decisamente troppo considerate le tecnologie che usa.> e il fonico chi lo paga ?lo stesso che paga i musicistiche differenza fa?> l'ingegnere del suono chi lo paga ?Gli XXXXXXXXX dato che se il fonico non è il "sound engineer" non si capisce bene cosa sia! (rotfl)(rotfl)(rotfl)> l'attrezzatura chi la paga ?sempre quello che paga i musicisti.> i costi di distribuzione chi li paga ? Nessuno dato che se distribuzione è via rete non costa.> o pensi che streaming = aggratis anche per chi fa> il prodotto e poi si distribuisce da solo> ?Si è esattammente così> > gli unici parassiti sono quelli che pretendono di> avere gratis un prodotto che ha avuto dei costi> che sono: tempo, lavoro e attrezzature che a loro> volta sono costate tempo, lavoro e attrezzature> ecc> eccAggratis non esiste e il modo di pagare il lavoro nella norma non si chiama "royalty" si chiama pagamento di una presta<ione (una) non pagamento in eterno dello stesso lavoro!o credi che gli ingegneri e gli operai che fanno la mercedes li paghino a "royalties"?La royalty implica lo spostamento del rischio di impresa sui lavoratori (se hai "XXXX" prenderai una royalty da fame altrimenti hai lavorato gratis) questo rischio (che è rischio di impresa) tutela solo chi gestisce e lavora nella catena "editoriale" e scarica i suoi rischi sulla intera struttura.gli "autori" e gli altri se lo prendono in quel posto!e gli editori fanno soldi a palate!Le alternative ci sono i modelli possibili sono la auto-produzione ("modello "artigiano" per chi la sa fare) o il normale modello "industriale" in cui il compenso è risolto una tantum dalla prestazione (stile fabbrica mercedes in cui se un modello "rischia" di non vendere sono XXXXX della mercedes).non c'è nulla da inventarsi basta vedere le NORMALI attività economiche di questo mondo!giaguarevol issimevolm enteRe: Rivoluzione digitale fallita
> sai quanto costa uno studio di registrazione ?> e il fonico chi lo paga ?> l'ingegnere del suono chi lo paga ?> l'attrezzatura chi la paga ?> i costi di distribuzione chi li paga ? > o pensi che streaming = aggratis anche per chi fa> il prodotto e poi si distribuisce da solo> ?hai appena descritto il lavoro del produttore ...brumarticolo
Ma vogliamo parlare dell'italiano dell'articolo?pierugoRe: articolo
- Scritto da: pierugo> Ma vogliamo parlare dell'italiano dell'articolo?"gli artisti guadagni miseri, non paragonabili a quelli ottenibili vendendo le opere sui canali tradizionali. ""I Radiohead, ad esempio, i loro brani da Spotify dopo aver sperimentato i bassi guadagni generati dallo streaming, salvo poi con la piattaforma nel giugno 2016"Urgh, meglio parlare di qualcosa d'altro! :|Izio01vite vuote
Poveri bambocci mutilati.Musica, televisione e social per riempire una vita altrimenti vuota.E senza essere minimamente consapevoli di questo.E i soliti falchi che ne sono ben contenti.Povera gente.sirioRe: vite vuote
... e se gli tolgono la rete restano immobili davanti ai dispositivi spenti con lo sguardo smarrito nel vuoto ... poveri XXXXXXXX ...prova123Re: vite vuote
- Scritto da: prova123> ... e se gli tolgono la rete restano immobili> davanti ai dispositivi spenti con lo sguardo> smarrito nel vuoto ... poveri XXXXXXXX> ...I soliti discorsi qualunquistici.Sg@bbioRe: vite vuote
Le solite risposte vuote.sgabbianell aRe: vite vuote
- Scritto da: Sg@bbio> - Scritto da: prova123> > ... e se gli tolgono la rete restano immobili> > davanti ai dispositivi spenti con lo sguardo> > smarrito nel vuoto ... poveri XXXXXXXX> > ...> > I soliti discorsi qualunquistici.quasi 4 mila messaggi senza dire un caxxo !!!sei un mitoil mitomi piacerebbe tanto trovar.....
mi piacerebbe tanto trovar...Un fatto o un dato economico che confermi che i "poveri editori" e i distributori si ostinano a mantenere uniti (sono pelosi) i diritti commerciali e il diritto di autore (due cose compleyamente diverse anzi addirittura contrapposte)....Loro (sempre più pelosi) dicono che è "per il bene degli autori".... infatti è noto che molti editori finiscono in povertà o devono ricorrere a sussidi come quelli della legge bacchelli... gli autori invece tutti a ferrari e champagne e olgettine.....o.... era il contrario?(newbie)(newbie)(newbie)(newbie)giaguarevol issimevolm enteRe: mi piacerebbe tanto trovar.....
- Scritto da: giaguarevol issimevolm ente> mi piacerebbe tanto trovar...> Un fatto o un dato economico che confermi che i> "poveri editori" e i distributori si ostinano a> mantenere uniti (sono pelosi) i diritti> commerciali e il diritto di autore (due cose> compleyamente diverse anzi addirittura> contrapposte)....> Loro (sempre più pelosi) dicono che è "per il> bene degli autori".... infatti è noto che molti> editori finiscono in povertà o devono ricorrere a> sussidi come quelli della legge bacchelli... gli> autori invece tutti a ferrari e champagne e> olgettine.....> o.... era il contrario?> (newbie)(newbie)(newbie)(newbie)Molto semplice.Se il copyright (il diritto patrimoniale di riproduzione) viene annullato, la fetta più grossa passa dall'editore al distributore.L'editore muore di fame.Ma l'artista muore di fame COMUNQUE, è questo che non capisci.Come salvi l'artista?Primo passaggio: possibilità di scavalcare l'editore (è questo lo scoglio che c'è sempre stato, sia per normative che per furbizia).Secondo passaggio: fare leva col copyright direttamente sul distributore (se perdi il diritto, il distributore ti paga davvero una tantum -poco- e ciao ciao).-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 07 marzo 2017 16.36-----------------------------------------------------------Albedo 0,9Re: mi piacerebbe tanto trovar.....
-> Molto semplice.> Se il copyright (il diritto patrimoniale di> riproduzione) viene annullato, la fetta più> grossa passa dall'editore al> distributore.> L'editore muore di fame.(rotfl)(rotfl)(rotfl)(rotfl)certo e il distributore pure...SI CHIAMA "SCHEMA PONZI"> > Ma l'artista muore di fame COMUNQUE, è questo che> non> capisci.Falso gli aristi esistono da prima degli editori e dei distributori Michelangelo era un uomo ricchissimo!(rotfl)(rotfl)(rotfl)Smettila di far propaganda allo schema ponzi! 8)giaguarevol issimevolm enteRe: mi piacerebbe tanto trovar.....
- Scritto da: giaguarevol issimevolm ente> -> > Molto semplice.> > Se il copyright (il diritto patrimoniale di> > riproduzione) viene annullato, la fetta più> > grossa passa dall'editore al> > distributore.> > L'editore muore di fame.> (rotfl)(rotfl)(rotfl)(rotfl)> certo e il distributore pure...> SI CHIAMA "SCHEMA PONZI"Certo, mo' uno Spotify in assenza di copyright muore di fame.Ma smettila quaquaraqua!Albedo 0,9Grazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 3 mar 2017Ti potrebbe interessare