Google, advertising mobile per scelta

Google, advertising mobile per scelta

Stop ai tap involontari sull'advertising: tre cambiamenti nella politica di Mountain View per Android vogliono fare piazza pulita delle pratiche più fastidiose della pubblicità mobile
Stop ai tap involontari sull'advertising: tre cambiamenti nella politica di Mountain View per Android vogliono fare piazza pulita delle pratiche più fastidiose della pubblicità mobile

Google ha annunciato che introdurrà una serie di modifiche per diminuire l’impatto sugli utenti dei tap per errore sull’advertising mobile.

Mountain View vuole risolvere i problemi di tutti coloro che cliccano erroneamente sulla pubblicità a cui non sono interessati: o perché la “x” per chiuderlo è troppo piccola e troppo vicina al bordo o perché compare all’improvviso sulla propria schermata mobile mentre si sta facendo altro. Comunque sia, l’obiettivo di Google è quello di evitare che un utente di un dispositivo mobile Android si ritrovi a dover tornare indietro da una pagina web aperta senza volerlo (con conseguente peso – tra l’altro – sul traffico dati).

Google, d’altra parte, basa gran parte del suo business sull’advertising, di cui rappresenta uno dei principali operatori: è nel suo interesse restituire agli inserzionisti risultati il più coerenti possibile con il gradimento degli utenti, e altresì fare in modo che l’esperienza di navigazione offerta dai suoi dispositivi sia più piacevole possibile, incoraggiando un rapporto con l’advertising meno conflittuale e più naturale, anche in modo tale da scongiurare l’adozione di soluzioni per bloccarlo, come AdBlock .

Per questo Google ha imposto che il bordo dell’adv non sia cliccabile , in quanto area soggetta alla selezione involontaria.

Per quanto riguarda l’advertising in-app che sollecita l’installazione di ulteriori app, Google ha stabilito che l’icona corrispondente, troppo vicina al pulsante dedicato alla chiusura del messaggio pubblicitario, non inneschi alcuna installazione.

Infine, secondo le nuove modifiche di Google, le pubblicità non saranno cliccabili nei primi momenti in cui appaiono: in questo modo gli utenti potranno scorrere senza timore la pagina appena evitando il rischio di cliccare per sbaglio sull’advertising, con la quale si potrà interagire solo dopo qualche momento.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
6 lug 2015
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