Google, attacco dalle università cinesi?

Google, attacco dalle università cinesi?

Anonimi esperti di sicurezza hanno rivelato che l'ondata dei cyberattacchi avrebbe avuto origine in due istituti scolastici del paese asiatico. Di cui uno legato ai militari e a Baidu
Anonimi esperti di sicurezza hanno rivelato che l'ondata dei cyberattacchi avrebbe avuto origine in due istituti scolastici del paese asiatico. Di cui uno legato ai militari e a Baidu

Era stata soprannominata Operazione Aurora la cyberondata che aveva colpito Google e altre aziende statunitensi all’inizio di questo nuovo anno. Attacchi che avevano preso di mira certi account Gmail utilizzati da attivisti cinesi per i diritti umani, e che successivamente avevano portato BigG a interrompere bruscamente i suoi rapporti con Pechino.

Gli esperti di sicurezza erano dunque stati sguinzagliati, mentre Microsoft spiegava che i responsabili avevano sfruttato una falla zero-day di Internet Explorer. Anche la National Security Agency aveva iniziato a lavorare sul caso, ma le tracce in mano agli investigatori sembravano puntare solo verso alcuni server a Taiwan . Fino ad ora .

Alcune figure coinvolte nelle indagini hanno recentemente contattato la redazione del New York Times , rivelando una nuova pista che sarebbe stata battuta dagli esperti. Dichiarazioni rimaste in forma anonima, ma che hanno puntato il dito contro due istituti scolastici cinesi .

Il primo sarebbe la Shanghai Jiaotong University , che attualmente dispone di uno dei migliori dipartimenti di scienze informatiche del paese. Come riportato dal NYT, i suoi studenti hanno battuto quelli di Stanford in una gara di programmazione organizzata da IBM.

Il secondo sarebbe invece la Lanxiang Vocational School , situata nell’area orientale del paese asiatico. Fondata con il supporto dell’esercito, la Lanxiang gestisce un network a sua volta gestito da un’azienda molto vicina a Baidu, il principale motore di ricerca cinese nonché competitor di Google sul territorio.

I vertici della Lanxiang hanno tuttavia dichiarato di non essere affatto al corrente di alcun attacco nei confronti di Google. “Non lo sapevamo finché non ci ha contattati il New York Times “, ha spiegato un membro dello staff della scuola. Che ha poi continuato: “se i nostri studenti fossero così bravi da attaccare Google, allora cosa ci farebbero qui?”. Nessun commento da parte di BigG, né da parte delle autorità cinesi.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
19 feb 2010
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