Mountain View (USA) – E’ bastata una presentazione multimediale durante il Google Analyst Day , un evento riservato agli operatori finanziari, per sollevare una bufera di rumors sul futuro del più grande motore di ricerca online. I portavoce del colosso di Mountain View hanno parlato di GDrive , sistemi decentralizzati basati sul modello thin client / thick server e capacità d’archiviazione senza limiti.
Ma cosa bolle davvero nella pentola degli ingegneri di Google ? Per la prima volta, dopo lunghi mesi di smentite, indiscrezioni e voci di corridoio, l’azienda californiana ha dichiarato di avere un progetto per ottenere tutti i dati degli utenti attraverso un servizio di archiviazione online – chiamato GDrive, appunto.
Un sistema che probabilmente assomiglierà all’attuale Gmail Drive , un servizio creato dagli utenti che sfrutta i 2 gigabyte messi a disposizione da Gmail per trasformare la casella di posta elettronica in un’unità disco accessibile tramite connessione di rete. Il Guardian lancia già l’allarme: “Google ha un piano orwelliano per conquistare il mondo”.
Forse no. Le menti geniali che lavorano per l’impero creato da Brin e Page hanno comunque messo nero su bianco un progetto tanto ambizioso quanto potenzialmente rivoluzionario. “In un mondo con capacità d’archiviazione, di calcolo e di connettività infinite”, si legge nel testo della presentazione multimediale, “possiamo creare un archivio di tutti i file possibili: cronologie delle visite, posta elettronica, foto, segnalibri web etc”.
L’obiettivo è perciò quello di “rendere accessibili tutti questi dati”, continuano i portavoce, “da qualsiasi parte del pianeta, senza limiti di spazio”. Fantascienza? Nel 2004, quando 1 gigabyte di spazio gratuito sembrava fantascientifico, Google rivoluzionò per sempre i servizi di posta elettronica svelando Gmail. L’ accesso universale ai dati personali potrebbe presto essere realtà – una realtà particolarmente allettante, facilmente monetizzabile e capace di stravolgere il mondo dell’informatica.
Unico neo di questo masterplan : la privacy . Google sta facendo del suo meglio per trasmettere un messaggio ben preciso: “I dati conservati sui nostri server sono più sicuri che a casa tua”. Sarà del tutto vero? Nel frattempo, non resta che aspettare con trepidazione tutti gli sviluppi di “questo progetto”.