Il clima preelettorale negli Stati Uniti è fervente. Tra previsioni, ipotesi e fiammate cattura-voti, si inserisce il nuovo layer di Google Earth , Google Earth Election Guide . Un tool che permette di localizzare sulle foto satellitari degli stati USA informazioni riguardo a candidati, modalità di votazione e programmi per le elezioni del 7 novembre.
Tante stelline (pallini per la versione italiana, più scarna) a stelle e strisce compaiono sulla mappa degli Stati Uniti: corrispondono ai 435 congressional districts . Per ogni distretto, cliccando sulla stellina, si possono ottenere l’elenco dei candidati che ambiscono al Congresso, le fonti di finanziamento che foraggiano ciascun candidato (fornite dalla Federal Election Commission e dal Center for Responsive Politics ), le modalità di voto e di registrazione agli uffici elettorali, pratica spesso ritenuta scocciante e sovente negletta, senza la quale negli USA è impossibile accedere alla votazione. Sono inoltre disponibili feed, immagini e notizie relative a ciascun candidato e al clima elettorale.
Il servizio è frutto del 20 per cento del tempo di due ingegneri di Google: invitati a lavorare, secondo la filosofia del gruppo, a progetti di loro interesse, hanno riscontrato difficoltà nel consultare i siti web dei politici per metterli a confronto, e hanno pensato di risolvere questo problema con Google Earth Election Guide. Il progetto è coerente con l’intento dello chief executive di Google, Eric Schmidt, di “democratizzare l’informazione”, garantendone l’accesso a chiunque.
“Questo è il futuro”, dichiara Hans Riemer, direttore politico di Rock The Vote , servizio USA che incoraggia, responsabilizza e assiste gli elettori più giovani nell’informarsi e nello svolgere le procedure di registrazione per accedere al voto. Rock The Vote ha fatto iscrivere un milione e duecentomila ragazzi, e l’80 per cento di loro è poi andato a votare, nonostante le intricate procedure burocratiche per accedere alla cabina elettorale, che a detta di Riemer sembrano risalire, per lentezza e ridondanza, all’età dei dinosauri.
Alan Gerber, professore a Yale e direttore del Center for the Study of American Politics presso l’università, ritiene che il servizio offerto da Google Earth possa spingere i cittadini a partecipare numerosi al suffragio del 7 novembre. Le ricerche dimostrano che un’informazione costante, anche la semplice segnalazione delle scadenze, “imboccata” ai cittadini come fossero lattanti, riesce a mobilitare i votanti. Riemer, di Rock The Vote, ritiene inoltre che milioni di persone voterebbero, se solo le procedure fossero più semplici, se venisse garantito l’accesso all’informazione, e se solo venisse spiegato loro chiaramente quando e come muoversi per partecipare.
La responsabilizzazione dei cittadini è un nobile intento: anche AOL ha lanciato un blog dedicato alle midterm elections del 7 novembre, The Stump . I post, che alimentano i dibattiti, sono frutto di riflessioni di strateghi politici, giornalisti, personalità del mondo dell’educazione.
In Italia qualcosa si muove, come il progetto di stampo social network OpenPolis che tenta di responsabilizzare i cittadini e di fornire loro strumenti di accesso al troppo spesso criptico mondo politico. Offre un’analisi delle tematiche, un database che raccoglie le informazioni riguardo ai politici italiani e un servizio inaugurato prima delle politiche di questa primavera, Voi siete qui , che consente al cittadino inesperto, ma volenteroso, di individuare il partito che lo possa rappresentare al meglio. Negli Stati Uniti i dati riguardo alla partecipazione e alla consapevolezza dei cittadini sono un poco scoraggianti, stando ai meri dati e non ragionando sulle motivazioni che sono state ipotizzate a giustificare questi numeri.
Per ciò che riguarda la partecipazione, stando all’ analisi della Committee for the Study of the American Electorate , al momento delle presidenziali del 2004, gli aventi diritto al voto erano 201 milioni e mezzo. Solo 143 milioni si sono regolarmente registrati per accedere al voto, mentre i votanti sono stati 120 milioni, il sessanta per cento degli aventi diritto.
Per ciò che riguarda la consapevolezza nel voto, si ritiene che, per considerarsi informato, il cittadino debba conoscere le tematiche, conoscere le posizioni dei rappresentanti del mondo politico in proposito e, se possibile, avere un’opinione riguardo ad esse. Come ricordato in un’analisi di Cato Institute , un’indagine commissionata da NY Times e CBS su un campione americano, riguardo ad una tematica discussa e importante come il Patriot Act, il 58% degli intervistati ha ammesso di conoscere molto poco o di non averne sentito parlare per nulla.
Oltre 100 milioni i download di Google Earth
“La nostra speranza è che le persone più giovani, usando Google Earth riescano a operare scelte migliori, più consapevoli”, afferma John Hanke, direttore di Google Earth e Google Maps.
Una dichiarazione che suona insidiosa, se si considera che Google ha apertamente supportato il Partito Democratico con oltre duecentomila dollari.
Ma in molti sono pronti a scommettere che Google Earth non tenterà di influenzare i suoi giramondo virtuali.
Gaia Bottà