Google ha tolto il velo: tutti i netizen possono avventarsi su Knol , tutti possono sfoderare le proprie conoscenze, inscatolarle in una knowledge unit e metterle a disposizione dei cittadini della rete e degli inserzionisti. Non è un’enciclopedia, è un insieme frammentato di monografie: ciascuno può ritagliarsi uno spazio attorno al quale addensare il proprio sapere.
La beta privata è durata qualche mese: quella che in molti avevano definito come un’alternativa a Wikipedia era stata annunciata a dicembre . Ad aver suscitato l’interesse degli osservatori più attenti non erano stati gli elementi di Knol che si sovrappongono a Wikipedia ma quelli che se ne discostano. C’era chi segnalava come ogni voce, indissolubilmente legata al nome di un autore, avrebbe potuto contenere materiale affidabile. C’era chi sottolineava come questa gestione personale delle unità di conoscenza recasse con sé la possibilità di monetizzare il proprio sapere instillando nella pagina dei comunicati pubblicitari iniettati a mezzo AdSense. C’era chi si chiedeva come si potessero dirimere le controversie in spazi personali sotto la responsabilità di un autore non necessariamente imparziale.
Con l’apertura al pubblico di Knol, qualche dettaglio in più è emerso per alimentare il dibattito sul futuro del servizio: Knol non è tanto paragonabile a Wikipedia ma, come osservano in molti , è piuttosto da confrontare con un servizi come Mahalo , Squidoo , o con dei semplici spazi web da farcire di pubblicità.
A delineare le peculiarità di Knol sono Cedric Duponte e Michael McNally, responsabili di Google per il servizio, confermano che ogni articolo è legato ad un autore o ad un gruppo di autori registrati e a cui è data la possibilità di verificare la propria identità : “È il loro knol, la loro voce, la loro opinione”. I knol, le unità di conoscenza, sono parziali e autocelebrativi, schierati e poco precisi : l’autore se ne assume la paternità e la responsabilità, deve affrontare i commenti e le recensioni che ciascun netizen può postare affinché gravitino attorno alla voce e la descrivano.

Knol, a differenza di Wikipedia, non ha l’obiettivo di intessere una rete di conoscenza e di affinare questo common attraverso modifiche certosine e la vigilanza fra pari: le nozioni e le opinioni veicolate da Mountain View sono scatole a sé; i peer non possono creare scompigli , vandalizzare le voci o migliorarle senza l’autorizzazione dell’autore dell’articolo. Sarà lui a scegliere la modalità con cui i netizen possono operare sull’articolo, segnalata accanto a ciascun knol: può autorizzare o respingere a priori le modifiche , può approfittare del sistema di “moderazione collaborativa” e prendere visione delle aggiunte proposte, accettarle in parte o cassarle nella loro totalità.
E se ci fossero dei netizen che decidessero di inscatolare nel proprio knol contenuti offensivi, troppo espliciti, decisamente inappropriati? Google risponde : Knol non è un’enciclopedia, e “per sua stessa natura, un knol può includere materiale offensivo, dannoso, inaccurato o inappropriato”. Non possono però trovare spazio contenuti pornografici o inneggianti alla violenza, verranno tollerati quegli articoli nei quali verrà opportunamente segnalata la presenza di materiale che, ospitato in maniera giustificata, possa offendere la sensibilità di qualcuno.
Ciascuno degli autori, oltre a poter infarcire un knol del materiale che più ritiene appropriato, potrà vantare sui contenuti i diritti che considera opportuni : Google offre la possibilità di riservare ogni diritto o di approfittare di licenze come le Creative Commons, che possano incoraggiare la circolazione della cultura che il netizen pubblica online. Fatta eccezione per il materiali messi a disposizione da partner di Google come ha fatto il New Yorker per le sue vignette, il materiale che compone un knol deve essere autorizzato dal legittimo detentore dei diritti: Google non controllerà che le regole vengano rispettate, ma si riserverà di accogliere le segnalazioni e le richieste di rimozione inoltrate da coloro che rivendicassero i diritti su stralci di contenuti utilizzati senza autorizzazione.
La possibilità di convertire in denaro la propria esperienza , la propria conoscenza, le proprie opinioni, potrebbe essere la molla che innescherà la voglia di partecipare dei netizen. Gli utenti AdSense potranno scegliere di visualizzare annunci pubblicitari accanto ai contenuti postati, a patto che la pagina non abbia l’unico scopo di rastrellare spiccioli con annunci contestualizzati rispetto a scatole vuote, a pagine desolate: gli inserzionisti reclamano target mirati o pubblici ampi. Fatta eccezione per alcuni paesi, fra cui Corea del Nord, Cuba, Iran, Myanmar, Siria e Sudan, gli utenti potranno scegliere di dare voce a knol completamente focalizzati su un prodotto: si potranno promuovere le proprie attività e i propri prodotti, a patto che l’unico intento della pagina non sia quello di redirezionare verso altre pagine, sulle quali, peraltro, non si riflette l’eventuale popolarità del knol nelle quali vengono linkate.
Gli articoli che ora popolano Knol, frutto di sette mesi di beta privata, sono soprattutto di carattere medico: potrebbero rappresentare una base di autorevolezza per il servizio. Ora che Knol è nelle mani di tutti, c’è chi suggerisce che il meccanismo retributivo previsto da Google possa spingere gli utenti in cerca di guadagno a produrre articoli mainstream, che possano raccogliere l’interesse di ampi pubblici. Ma non sono solo i netizen a guadagnare: c’è chi suggersice che Google possa favorire nei risultati di ricerca gli articoli di Knol, per direzionare il traffico degli utenti verso pagine in cui vengono ospitati gli annunci dai quali Google trae guadagno. Da Mountain View assicurano che non ci saranno favoritismi : le scatole di conoscenza competeranno alla pari con gli altri risultati. Spetterà ai rispettivi autori farsi valere.
Gaia Bottà
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= true
gli esseri umani sono ormai obsoleti: mostrano tutto il loro limite, ma non possono aggiornare il loro processore e la loro memoria (cylon)CyclonRe: = true
Basterebbe imparare a usare di + il cervello.asdasdRe: = true
e nemmeno installare le patch!dai volevo contribuire alla battuta! :-DpentolinoQuoto l'Articolo
Quoto in toto l'articolo di Calamari e aggiungo che dopo averlo letto...mi sento un poco 'infoLabile'Tanti SalutiinfoLabileRe: Quoto l'Articolo
Anche a me è piaciuto molto.ItalianoRe: Quoto l'Articolo
quoto anch' io, bell' articolo.Grande Calamari!pentolinoRe: Quoto l'Articolo
- Scritto da: infoLabile> Quoto in toto l'articolo di Calamari mi associo senza alcuna riserva!!!> e aggiungo> che dopo averlo letto...mi sento un poco> 'infoLabile'eheheehh...beh... personalmente, a dire il vero, avevo già ben presenti le cose che dice calamari... ecco perché mi sentivo 'infolabile' anche già prima di leggere l'articolo...CCCRe: Quoto l'Articolo
in effetti... sarà anche l'eta ma ho sempre più il bisogno di staccare la spina da internet, di tanto in tanto... e quando lo faccio, mi rendo conto che la mia mente è meno vuota... non so se capita anche a voiMalcolmRe: Quoto l'Articolo
io ho 26 anni, e cazzo quando mi stacco da internet e faccio qualcosa di diverso, non so rinvasare i pomodori, quello che ne ottengo è un senso di soddisfazione che niente ha a che fare col vuoto di un pomeriggio passato con mouse e tastiera. stima.gisusRe: Quoto l'Articolo
Quoto anch'io l'articolo di Calamari, aggiungo che non ho molte informazioni in merito e quindi ho una riserva di dubbio circa le sue parole e cercherò di approfondire l'argomento in altra sede e tramite altre persone e altri testi.Leggendo i commenti rilevo molte cose interessanti, in particolare come i giovani usino Internet copiaincollando a go-go ma con la sensazione che non abbiano capito l'argomento. Altri commenti interessanti riguardano i filtri che possono avere forme diverse per esempio fidarsi di singole persone che hanno blog e che filtrano le informazioni che danno.Sandro kensanRe: Quoto l'Articolo
- Scritto da: infoLabile> Quoto in toto l'articolo di Calamari e aggiungo> che dopo averlo letto...mi sento un poco> 'infoLabile'> > Tanti Saluti....l'autore dell'articolo non e' un infolabile, ma uno psicolabile...ma perche' pubblicate qualsiasi c...?pippo plutoInfolabili, anche i giovani
E' vero, l'informazione è un concetto fin troppo importante nel nostro mondo, ma è inutile e potenzialmente dannoso senza l'aspetto razionale o perlomeno "analitico". I ragazzi delle scuole medie (e adesso anche elementari) cominciano a fare ricerche e sviluppare temi, navigando in internet. Purtroppo i documenti che producono sono soltanto un semplice taglia-incolla di quello che vedono, non "leggono" nemmeno. Il confezionamento finale è ineccepibile, ma il contenuto è nullo. Come faranno a "ragionare" sulle cose se un domani tutta questa mole di informazioni dovesse sparire, anche solo per breve tempo? Dove è finita la capacità umana di imparare tanto con il poco? Ci vogliono buoni filtri, ma soprattutto buoni maestri, in ogni campo, ovvero persone che hanno "capito" il proprio mestiere e riescono a trasmetterlo in maniera efficace, anche utilizzando internet.Fabrizio BarbarinoRe: Infolabili, anche i giovani
- Scritto da: Fabrizio Barbarino> E' vero, l'informazione è un concetto fin troppo> importante nel nostro mondo, ma è inutile e> potenzialmente dannoso senza l'aspetto razionale> o perlomeno "analitico". I ragazzi delle scuole> medie (e adesso anche elementari) cominciano a> fare ricerche e sviluppare temi, navigando in> internet. Purtroppo i documenti che producono> sono soltanto un semplice taglia-incolla di> quello che vedono, non "leggono" nemmeno. Il> confezionamento finale è ineccepibile, ma il> contenuto è nullo. Come faranno a "ragionare"> sulle cose se un domani tutta questa mole di> informazioni dovesse sparire, anche solo per> breve tempo? Dove è finita la capacità umana di> imparare tanto con il poco? Ci vogliono buoni> filtri, ma soprattutto buoni maestri, in ogni> campo, ovvero persone che hanno "capito" il> proprio mestiere e riescono a trasmetterlo in> maniera efficace, anche utilizzando> internet.bravo... giuste osservazioni che sviluppano un ottimo articolo...CCCabbondanza
non capisco perché allarmarsi per troppa informazione, sempre meglio che poca.enricoRe: abbondanza
Sì, ma l'eccesso di informazione equivale a nessuna informazione.ItalianoRe: abbondanza
contenuto non disponibileunaDuraLezioneRe: abbondanza
- Scritto da: Italiano> Sì, ma l'eccesso di informazione equivale a> nessuna> informazione....e tutte le informazioni possibili sono "IL rumore" :=)fabianopeRe: abbondanza
mi permetto di dire che è una ingenuità pensarla a questo modo.Potrei essere d'accordo con "troppa informazione non organizzata equivale a nessuna informazione" perchè ricercare cio' che serve comporterebbe uno sforzo di gran lunga superiore ai benefici del successo nella ricerca.Prova a immaginare la treccani dopo aver staccato tutte le pagine da tutti i volumi e averli sparsi sul pavimento...Per fortuna i sistemi di catalogazione e organizzazione delle informazioni evolvono di giorno in giorno.. riportando le pagine della traccani al giusto posto, nel giusto volume. Cosi' quando ti serve qualcosa non fai altro che seguire l'ordine alfabetico e imparare cio' che cerchi.MyrddinEmrysRe: abbondanza
No, uno dei problemi sollevati e' proprio questo.Non impari cio' che cerchi, impari cio' che trovi ....Cioe' impari quello che lo strumento ti propone.Ricordo questo articolo di Calamari a proposito http://punto-informatico.it/p.aspx?i=1353895Campanellin oRe: abbondanza
- Scritto da: enrico> non capisco perché allarmarsi per troppa> informazione, perché, chi si è allarmato?> sempre meglio che> poca.mah... non direi...magari poche informazioni chiare e precise che si possano fruire compiutamente e consapevolmente sono meglio di tante informazioni confuse e imprecise che non si riesce ad elaborare appieno...magari un po' meno informazioni ma con maggiore qualità sono meglio di più informazioni scadentiinomma... meglio un tozzo di pane fresco che una tonnellata di carne marcia...CCCeccesso
l'ago nel pagliaio seppur difficile si può trovare, che poi non sia alla portata di tutti dovrebbe stimolarci a riuscircienricoEcco la patologia di molti postatori
"Infolabili. Incapaci di pensiero razionale. Incapaci di produrre informazione.Superficiali, approssimativi, tagliaincollatori, persi nella infotempesta seppur convinti di sapere dove andiamo.Egoisti, sterili, manipolabili da chi vuole controllare i propri simili."Una descrizione impeccabile di molti postatori di questo sito, quelli che liquidano un argomento con supponenza in una sola frase, quelli che distribuiscono a destra e a manca "non capisci e non ci arriverai mai", quelli che pontificano su il tal software o il tal altro avendone visto una volta il cd di installazione da 20 metri di distanza, quelli che con assoluta sicurezza stabiliscono che un SO o sofware provato da loro e a cui non e' piaciuto non va bene per il mondo intero (perche' non ci si puo' giocare per esempio ...), quelli che sono utenti avanzati ma non professionisti e si credono padreterni dell'informatica.Eh, si', forse l'eccesso di informazioni e l'incapacita' di selezionare di danni ne ha fatti un po'.ManyChoicesRe: Ecco la patologia di molti postatori
- Scritto da: ManyChoices> Una descrizione impeccabile di molti postatori di> questo sito, quelli che liquidano un argomento> con supponenza in una sola frase, quelli che> distribuiscono a destra e a manca "non capisci e> non ci arriverai mai"Ma và, non capisci e non ci arriverai mai! :PMalcolmRe: Ecco la patologia di molti postatori
Mio cuggino mio cuggino..Giovanni Maurisempre meglio buona che tanta (troppa)
il problema non è di quanta "informazione" c'èin effetti concordo con l'affermazione "incapaci di produrre informazione"questo, lo dico solo per la fluidità del discorso perché tutti lo sanno (?), vuol dire organizzare i dati aumentando il loro valore, e mostrando che essi non sono casuali (appunto, richiede fatica, un bene che oggi si importa dall'estero)ma ancora peggio è il quadro se consideriamo che i meccanismi spiegati da "sotto la notizia niente", sono stati applicati brutalmente anche a internet, e chi cerca di sfuggirvi oggi è obbligato a registrare come testata giornalistica (nello stivale) una cosa che non è né una testata né tantomeno giornalistica, oppure viene anche arrestato (magari con l'aiuto di qualche grande motore di ricerca, in altri paesi)come spesso ripeto, sono d'accordo con Allen: "Più che in ogni altra epoca storica, lumanità si trova ad un bivio: una strada porta alla disperazione e allo sconforto più assoluto. Laltra alla totale estinzione. Preghiamo il cielo che ci dia la saggezza di fare la scelta giusta"lo ripeterò spessoJean ValjeanRe: sempre meglio buona che tanta (troppa)
- Scritto da: Jean Valjean[...]> come spesso ripeto, sono d'accordo con Allen:> "Più che in ogni altra epoca storica, lumanità> si trova ad un bivio: una strada porta alla> disperazione e allo sconforto più assoluto.> Laltra alla totale estinzione. Preghiamo il> cielo che ci dia la saggezza di fare la scelta> giusta"mi sa che, già da tempo, l'umanità abbia decisamente scelto la seconda stradaCCCil numero dei lettori...
mi pare che oggi i lettori/postatori di marco calamari siano meno della volta precedente (mi riferisco all'articolo di venerdì scorso: "Biometria, ideologia, incompetenza ed idiozia" - 280 post)...dipenderà dall'argomento? ovvero, dipenderà da quanti "spazi" apre l'argomento in sé rispetto a lettori " Infolabili. Incapaci di pensiero razionale. Incapaci di produrre informazione. Superficiali, approssimativi, tagliaincollatori, persi nella infotempesta seppur convinti di sapere dove andiamo. Egoisti, sterili, manipolabili da chi vuole controllare i propri simili. ?il confronto fra la spazio di discussione dei due articoli ed il rispettivo numero dei lettori mi sembra essere una risposta... una risposta del tutto in linea con le cose dette oggi da marco calamari...CCCRe: il numero dei lettori...
Un pochettino elitario quello che dici, ma temo che tu abbia ragioneemmeesseRe: il numero dei lettori...
- Scritto da: emmeesse> Un pochettino elitario quello che dici, non saprei, forse...> ma temo che tu abbia ragionegià... temo anche ioed è questo che mi preoccupaCCCRe: il numero dei lettori...
Beh, io non avevo risposto ieri perchè sono tornato da una festa della birra all 4.30 di mattina.. :$I did it for the lulzNon troppa, ma troppo poca
Caro Marco,stavolta non mi hai convinto per niente.Anzi, colgo l'occasione anche per chiederti come mai uno che ci tiene tanto alla privacy sbatte la propria foto dove la vedono tutti?Tornando a bomba (Echelon non mi fraintenda ...) non credo che su Internet ci siano troppe informazioni, ma troppo poche. In passato la redazione mi aveva gentilmente concesso di illustrare in due articoli questo punto di vista, ed avendo fatto degli elenchi, non esaustivi, di informazioni mancanti (la propria genealogia: ci sono migliaia di siti genealogici, ma trovane uno che ti fornisca gratis la tua genealogia, nemmeno LDS!). Oggi andrebbero aggiornati con i dati fiscali del 2005 e di tutte le altre annate, i registri anagrafici secretati dal 1989, etc etc. Certo su Internet c'e' molta roba, non basterebbe una vita per leggersi tutto, ma e' un po' come un'enciclopedia, ti trovi di fronte 20-30 volumi, migliaia di pagine, pero' quando vai a cercare un argomento specifico, uno qualsiasi, dalla battaglia dell'isola di valcour alle V2 o altro, quasi mai trovi tutto quello che cerchi, va gia' bene se ci sono due righe, in genere si tratta di una percentuale infinitesimale di quello che ci dovrebbe essere. E poiche' chiunque avra' sperimentato quello che ho affermato, difficilmente si prende per oro colato qualche brandello di informazione palesemente incompleto e spesso in contraddizione con altri brandelli, e proprio per questa ragione i contenuti di Internet non possono influenzare il modo di pensare e di agire della gente, proprio per la loro incompletezza e inaffidabilita' nessuno potrebbe essere indotto a fondare su di essi le proprie decisioni.PaoloPaolo P.il pastore e le pecore
Da che mondo è mondo, c'è sempre stato almeno un pastore con le sue pecore.In questo caso il pastore sono i soliti noti, e le pecore gli infolabili.Nel tempo ci saranno nuovi pastori con nuove pecore. Ma cambierà anche il suo cane.Mi piace pensarmi come una pulce. Posso saltare dal cane al padrone, o andarmene. Almeno posso autodeterminarmi da un punto di osservazione privilegiato.Speriamo solo di non essere nei paraggi quando useranno l'antipulci!!! : : :-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 25 luglio 2008 13.43-----------------------------------------------------------Pollastrosi e no...
Ti do' ragione quando dici che c'e' troppa informazione, posso anche condividere il fatto che non si riesca a gestirla perche' il cervello non ce la fa a filtrarla tutta ma ho qualche perplessita' in merito al resto.Per esempio, se avessimo il TEMPO di leggere e filtrare quello che leggiamo, potremmo stare al passo con il fiume di informazioni.Questo perche' col tempo i confronti con le varie fonti permettono un certo filtraggio,il resto si puo' gestire.Viviamo in un paese in cui l'informazione e' un optional, dove le tette della Arcuri si accaparrano 10 minuti di telegiornale mentre la rivolta della gente per le leggi vergogna non appaiono nemmeno o quasi (solo per essere denigrate).La RETE e' l'unico baluardo di trasparenza e di informazione vera che cirimane.Non e' possibile farne a meno,il trucco sta' nel capire che esistono modi per filtrere molte notizie inconsistenti ed agire razionalmente solo su quelle realmente interessanti.Il problema semmai e' che siamo piuttosto pochini in Italia ad avere accesso alla grande rete,questo limita molto l'italiano nel suo bene importantissimo di avere libero accesso alle informazioni,qualsiasi esse siano.Il SAPERE dovrebbe essere un bene prezioso da salvaguardare ovunque,pare invece che si pensi solo ad isolarlo per renderlo fruibile SOLO a taluni...come si faceva un tempo, lasciando la "marmaglia" nell'ignoranza.Se controlliamo un attimo lo stato della scuola italiana,i costi, gli accessi, le materie, le freguenzee via dicendo secondo me troveremmo uno scenario pessimo,capace di portare i giovani ad un futuro incerto e pieno di lacune.Sopratutto istituzionali,chi di voi si ricorda la famosa ora di educazione civica?Cosa sanno i giovani oggi dei loro doveri e dei loro DIRITTI!?Se il popolo italiano sapesse veramente chi e' Berlusconi, lo avrebbe mai eletto!?Preferisco che ce ne sia troppa,a mio carico sbattermi per filtrarla e creare canali virtuosi per accelerare la cosa,pazienza ma deve esserci e deve essere libera.RickyMi permetto di dissentire..
In tutta onestà non mi sembra che la situazione sia cosi' pessima come quella dipinta nell'articolo.La rete, i flussi di informazione, la possibilità di sapere senza compromessi, quando e come si vuole non credo siano aspetti negativi della vita quotidiana.Inoltre mi pare che il fruitore dei flussi di informazioni sia presentato in modo semplicistico: come passivo ricettore di ondate d'informazione dotato di nessuna capacità di discriminare cosa interessa e cosa no, di sintetizzare le informazioni ricevute.Non vorrei apparire troppo radicale, ma mi viene naturale porre in similitudine la situaziona attuale con tutte le rivoluzioni tecnologiche che l'uomo ha vissuto:col treno a vapore si diceva che l'occhio non avrebbe resistito a immagini in velocità, con la rivoluzione industriale c'era chi prospettava che tutto il genere umano sarebbe diventato parte di una asettica catena di montaggio, con azzeramento della sfera emozionale e intellettuale.Oggi si dice che le informazioni causano sovraccarico delle nostre menti.Ma il netto miglioramento della nostra vita, perchè non viene messo in bilancio? Partendo dal quotidiano, avere la possibilità di comunicazione istantanea su tutto il globo riduce le distanze, sapere in tempo reale cosa accade dall'altra parte del mondo in che modo puo' essere un male?Andando oltre, la rete migliora la vita di tutti i giorni, i flussi di informazione lo fanno. Abbiamo la possibilità di reperire cio' di cui abbiamo bisogno senza attese e pressanti sforzi.L'articolo cita"Pare che la retina ed il nervo ottico non passino alla corteccia visiva tutta l'informazione che ricevono, ma la pre-elaborino per ridurne il volume e non sovraccaricare il cervello con troppi stimoli, inviandogli solo quelli importanti. Importanti come il profilo del leone che ti corre incontro per trasformarti in colazione.Ma questo filtraggio è stato reso possibile da milioni di anni di evoluzione e selezione naturale, e da milioni di leoni che hanno fatto colazione con i meno efficienti."peccato che si parla di due diversi aspetti dell'informazione. Una inconscia e una no. Il cervello filtra luci e suoni in modo incosciente, lo fa per adattarsi e predisporsi ad una elaborazione d'informazioni di cui siamo passivi ricettori: il farlo a livello inconscio e inconsapevole è il risultato dell'evoluzione. Il mondo della rete e dei media veicola informazioni di tipo diverso, attraverso immagini e linguaggio di fronte ai quali non siamo semplici ricevitori, ma dotati di capacità di selezionare "attivamente" l'interessante e il non. E che tale capacità sia saturata dalla quantità dei flussi.. scusatemi ma è tutto da dimostrare. Non è portata una sola verifica concreta di questa affermazione.. mi sembra quasi un "è cosi' e basta", molto romantico a dire il vero..i tempi di prima sono sempre piu' belli e ricordati con piacere, ma secondo me assolutamente non rispondente a realtà.La prova? la vita media si allunga, le malattie si sconfiggono in modo molto piu' incisivo del passato, i rapporti umani diventano gestibili a distanze notevoli.. tutto grazie ai canali di informazione che abbiamo. Credete davvero che vivremmo meglio senza essi?Un ultima cosa... se poi davvero vi sentite cosi' sovraccarichi di informazione.. avete sempre la possibilità di spegnere il televisore e il computer. Non siamo esseri passivi, in ultima istanza possiamo sempre scegliere :D-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 25 luglio 2008 16.17-----------------------------------------------------------MyrddinEmrysRe: Mi permetto di dissentire..
- Scritto da: MyrddinEmrys> Un ultima cosa... se poi davvero vi sentite cosi'> sovraccarichi di informazione.. Non mi convince il tuo discorso e poi abbiamo veramente la possibilità di sentirci sovraccarichi di informazioni? Abbiamo i "recettori" per sentirlo?Era quello che diceva Calamari ovvero che non ci siamo evoluti con Internet ma con i Leoni.Sandro kensanRe: Mi permetto di dissentire..
L'ultima battuta era volutamente ironica,comunque...no, non ci siamo evoluti con internet, ma ci siamo evoluti fino ad internet. il genere umano non è lo stesso che c'era ai tempi dell'uomo delle caverne, è cresciuto ed ha maturato tutte le sue facoltà.Comunque sarò lieto di spiegare meglio il mio punto di vista se sai indicarmi cosa non ti convince :D (non che voglia convicerti, percarità.. non siamo qui a fare proseliti)MyrddinEmrysRe: Mi permetto di dissentire..
Anche sul fatto che ci siamo evoluti ho molti dubbi, più passa il tempo e più credo che in realtà l'uomo non si evolva col passare dei secoli.Comunque abbiamo punti di vista diversi, nulla di male.Sandro kensanInternet a pagamento
Questi articoli servono a preparare il terreno per l'Internet a pagamento, che sarà in vigore in Canada dal 2010 e per noi, forse nel 2012. Troppe informazioni? Siete saturi? Non vi preoccupate! Da quel giorno ci penseranno gli ISP e le Major a tutelare la vostra salute!Andrea F.Re: Internet a pagamento
- Scritto da: Andrea F.> Questi articoli servono a preparare il terreno> per l'Internet a pagamento, che sarà in vigore in> Canada dal 2010 e per noi, forse nel 2012. Troppe> informazioni? Siete saturi? Non vi preoccupate!> Da quel giorno ci penseranno gli ISP e le Major a> tutelare la vostra> salute!pur condividendo appieno sia la tua giusta preoccupazione per internet a pagamento che la "critica" sottointesa a ISP e Major... non capisco proprio che cosa tutto questo c'entri con l'articolo...CCCRe: Internet a pagamento
Veramente il mio canone lo pago ogni mese.. credevo che internet fosse già a pagamento..Giovanni MauriRe: Internet a pagamento
- Scritto da: Andrea F.> Questi articoli servono a preparare il terreno> per l'Internet a pagamento, che sarà in vigore in> Canada dal 2010 e per noi, forse nel 2012. Troppe> informazioni? Siete saturi? Non vi preoccupate!> Da quel giorno ci penseranno gli ISP e le Major a> tutelare la vostra> salute!Perchè adesso internet è gratis?Dove? come? perché?.... Macche stai addì?ullalaPure questo articolo andrebbe filtrato?
ci siamo bevuti tutte le cazzate date per tv per anni e siamo sopravvissuti... sopravviveremo anche alla rete. tranquillo.Antonio MacchiErrore di sintassi nell articolo
La maggior parte delle persone non riescono ad elaborare le informazioni che ricevono.Il soggetto della frase è " La maggior parte ", ne consegue che il verbo riuscire vada coniugato al singolarepikkolopubblicità
secondo me oltre che l'eccesso di iformazioni c'è anche la questione pubblicità, che cerca in tutti i modi di infilare informazioni extra in ogni contesto (compra questo, vieni da me che sono più figo..).tolta la pubblicità si ridurrebbe almeno della metà l'eccesso di informazioni!ezioLinux non ti sovraccarica!
Passatemi la provocazione.Le uniche cose che il cervello non sopporta sono i linuxari del forum, e non sono un windows-aro. Anzi, ho appena masterizzato l'ultima release di ubuntu.gymvideoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiGaia Bottà 24 07 2008
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