Google Chrome non sarà un porto franco : da gennaio non sarà più possibile installare le estensioni nel browser scaricandole da una fonte qualsiasi, l’unico modo sarà rivolgersi a Google stessa e al Chrome Web Store . Una misura intrapresa per salvaguardare gli utenti del browser di Mountain View, a quanto pare troppo spesso minacciati da codice pericoloso che si annida tra i plugin scaricabili da fonti non ortodosse.
“Poiché queste estensioni malevoli non sono ospitate sul Chrome Web Store, è difficile arginare il danno che che potrebbero causare ai nostri utenti – spiega Erik Kay, uno dei responsabili del progetto per Google sul blog ufficiale di Chromium – Nell’ambito del nostro programma per la sicurezza, annunciamo una misura forte per proteggere i nostri utenti Windows: a partire da gennaio sui canali stable e beta per Windows renderemo obbligatorio ospitare le estensioni sul Chrome Web Store. Continueremo a supportare le estensioni da sorgenti locali durante lo sviluppo e l’installazione via policy enterprise, e le Chrome App continueranno a essere supportate normalmente”.
Google di fatto ammette una parziale sconfitta in questo caso : il modello completamente aperto di Chrome non è del tutto vincente, visto che è possibile disseminare in Rete sedicenti estensioni con lo stesso nome di quelle originali, farcite di codice pericoloso, e aspettare che un utente ignaro abbocchi e le installi sul suo PC. Per evitare questo rischio , Mountain View si vede costretta a centralizzare la distribuzione: tutto dovrà passare attraverso i suoi server, riducendo drasticamente il rischio che ci sia codice “imprevisto” nelle estensioni scaricate dagli utenti finali, anche se lascia uno spiraglio aperto per tutti coloro che sviluppano le estensioni o hanno esigenze particolari. Questi ultimi potranno adottare alcuni strumenti per le aziende per distribuire il codice scavalcando le limitazioni, gli altri dovranno utilizzare il codice del canale Canary (non software in stadio alpha, ma poco di manca) per testare il proprio lavoro. Per la maggioranza degli utenti finali, non ci dovrebbero essere particolari differenze rispetto a quanto accade già ora.
Tutto questo significa anche altre due cose: tutti coloro che desidereranno sviluppare una estensione per Chrome dovranno pagare a Google la (ragionevole) tassa di accesso di 5 dollari , più l’eventuale 5 per cento se la mettono in vendita e non la distribuiscono gratuitamente. Inoltre, tutte le estensioni legittime ma in violazione dei termini d’uso di Chrome saranno automaticamente messe fuori gioco: gli utenti che volessero utilizzarle lo stesso dovrebbero scaricare una versione non consigliata per l’uso quotidiano del browser (quella del canale Canary). Una possibilità decisamente remota per parecchi motivi.
Luca Annunziata
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Via al flames
c.d.o.Fai il login o RegistratiRe: Via al flames
- Scritto da: Fai il login o Registrati> c.d.o.e colpa di Apple e Windows! Discorso chiuso.panda rossaMarchio
> Sfortunatamente, Canonical prevede che il marchio di Ubntu possa essere impiegato solo dietro autorizzazioneAnche su PI ci sono problemi di marchio?came88Re: Marchio
- Scritto da: came88> > Sfortunatamente, Canonical prevede che il> marchio di Ubntu possa essere impiegato> solo dietro> autorizzazione> > Anche su PI ci sono problemi di marchio?è colpa di Micorsoft e Apple. Discorso chiuso.panda rossaRe: Marchio
- Scritto da: panda rossa> - Scritto da: came88> > > Sfortunatamente, Canonical prevede che il> > marchio di <b> Ubntu </b> possa essere impiegato> > solo dietro> > autorizzazione> > > > Anche su PI ci sono problemi di marchio?> > è colpa di Micorsoft e Apple. Discorso chiuso.Perchè continui a guardare il dito invece della luna?sgabbio dai capelli rossiRe: Marchio
- Scritto da: sgabbio dai capelli rossi> - Scritto da: panda rossa> > - Scritto da: came88> > > > Sfortunatamente, Canonical prevede> che> il> > > marchio di <b> Ubntu </b> > possa essere> impiegato> > > solo dietro> > > autorizzazione> > > > > > Anche su PI ci sono problemi di marchio?> > > > è colpa di Micorsoft e Apple. Discorso> chiuso.> > Perchè continui a guardare il dito invece della> luna?per avere un alibi (anonimo)anverone99la colpa
e colpa di Apple e Windows! Discorso chiuso.panda rossaPolemica controproducente
Quando ho aggiornato il Bunto, memore delle polemiche, la prima cosa che ho fatto è stato andare proprio su questo sito. Grazie delle segnalazione Canonical !!TuttoaSaldoNon mi stupisco
Shuttleworth deve monetizzare,purtroppo, ma è mancato di coerenza e chiarezza. Se Ubuntu deve diventare una distro linux commerciale penso che nessuno abbia nulla in contrario l'importante è saperlo. Mi sembra un po' miope alzare barricate o stupirsi, ora, se un imprenditore come Shuttleworth (che non è certo un filantropo) ci ha messo i soldi vuol dire che prima o poi desidera rientrare. La questione è che Ubuntu è una debian (con qualche tools in più) testing rinominata e di certo non ha contribuito allo sviluppo di linux in termini tecnici, anzi ne ha approfittato a mani basse ed ora passa all'incasso. Ad ubuntu riconosco il solo merito di aver aumentato la base di utenza di linux in termini assoluti. C'è sempre mint, per fortuna, per chi vuole una distro linux basata su debian completa, pronta e non troppo tecnica.Comunque sia Gentoo per sempre.PacifistRe: Non mi stupisco
- Scritto da: Pacifist> C'è sempre mint, per fortuna, per chi vuole una> distro linux basata su debian completa, pronta e> non troppo> tecnica.> Comunque sia Gentoo per sempre.Ma per favore: Debian (o la massimo Xubuntu) tutta la vita.Poi con XFCE reso di default sulla stable e la testing direi che gentoo e slack possono diventare dei bei ricordi e nulla più.dinosauroRe: Non mi stupisco
contenuto non disponibileunaDuraLezioneRe: Non mi stupisco
- Scritto da: unaDuraLezione> Se c'è una cosa di divertente nel mnodo Linux è> che 'tutte le altre distro sono> XXXXX'.> Ma solo la altre, eh!Mica tanto, io ne ho usate molte con diversi gradi di soddisfazione, e qualcuna, purtroppo non è all'altezza delle altre. Ho abbandonato Ubuntu quando con Unity è diventata più lenta di windows sul mio portatile con un misero AMD fuzion E-350.E comunque, da oggi che ho appreso che Ubuntu manda i tuoi dati a terze parti smetterò anche di consigliarla ai neofiti.Antonio BiancoRe: Non mi stupisco
- Scritto da: Pacifist> Shuttleworth deve monetizzare,purtroppoLecito, Ubuntu cominciava davvero a piacermi in particolare dalla 10.04 ( la LTS ) wine era migliorato e non poco.Sarei diventato utente ubuntu e gli avrei mandato anche un obolo ( almeno per riconoscere il lavoro ).Peccato poi per la fine di gnome e l'avvento di unity.pippo75Re: Non mi stupisco
- Scritto da: pippo75> - Scritto da: Pacifist> > Shuttleworth deve monetizzare,purtroppo> > > Lecito, Ubuntu cominciava davvero a piacermi in> particolare dalla 10.04 ( la LTS ) wine era> migliorato e non> poco.> Sarei diventato utente ubuntu e gli avrei mandato> anche un obolo ( almeno per riconoscere il lavoro> ).> Peccato poi per la fine di gnome e l'avvento di> unity.Concordo. Io sono passato da Ubuntu 10.04 a Xubuntu 12.04Di Unity non voglio neppure sentire parlare :panverone99Re: Non mi stupisco
- Scritto da: Pacifist> Shuttleworth deve monetizzare,purtroppo, ma è> mancato di coerenza e chiarezza. Se Ubuntu deve> diventare una distro linux commerciale penso che> nessuno abbia nulla in contrario l'importante è> saperlo. Mi sembra un po' miope alzare barricate> o stupirsi, ora, se un imprenditore come> Shuttleworth (che non è certo un filantropo) ci> ha messo i soldi vuol dire che prima o poi> desidera rientrare. La questione è che Ubuntu è> una debian (con qualche tools in più) testing> rinominataMagari fosse testing. Giusto l'LTS si bassa su testingPer il resto si usa sid con 2 mesi di test. E poi viene lasciata morire fino all'eol. I bug al 99% te li porti fino alla fine e l'unica alternativa è continuare ad aggiornare fino ad arrivare ad un'altra release zeppa di bug.Ubuntu? No, grazie.Debian tutta la vita, anche testing è 7000 volte meglio.prugnosoazzeccagarbugli ,una garanzia :D
" In case you are either 1) a complete idiot; or 2) a lawyer; or 3) both, please be aware that blabla"UAUAUAheheheh. se non ci fossero gli azzeccagarbugli, bisognerebbe... lasciarli nel limbo :PbubbaRoba per pezzenti e sfigati
Ubuntu la usano solo comunisti e gente uscita da cessi sociali. Già il nome sembra preso da un afroraduno, il che è tutto dire. Io me ne sto nel mio bel giardino murato di apple, tra l'altro con l'Ipad in vista si rimorchia di brutto.Linari BUUUUUUUUU.penelungoUbuntu è Debian (peggiorato)
Sostituire Ubuntu con Debian o meglio FreeBSD risolverebbe il problema ai linari che vogliono impedire che canonical ficchi il naso nei loro interessi. Problema risolto.Poiché Ubuntu è una Debian peggiorata come mai ci siano dei linari che promuovono Ubuntu al posto di Debian rimane però un mistero.FreeBSDRe: Ubuntu è Debian (peggiorato)
- Scritto da: FreeBSD> Poiché Ubuntu è una Debian peggiorata come mai ci> siano dei linari che promuovono Ubuntu al posto> di Debian rimane però un> mistero.Vero...Fai il login o RegistratiRe: Ubuntu è Debian (peggiorato)
Non tutti hanno tempo di fare un corso di sysadmin per leggere il manuale di Debian, ecco perché esistono distro dirette ai nuovi utenti. Che significa manuali e comunità che parlano in termini comprensibili a chi non vuole imparare come funziona Linux. Ormai non consiglio più Ubuntu ai neofiti, piuttosto SUSE oppure Mint.OpenSUSEIl trademark non può essere libero
Un software può essere libero (posso autorizzare chiunque a modificarlo); nel lungo termine, ciò è un vantaggio per tutti.Una immagine, un testo, un brano di musica possono essere liberi: magari non è facile modificarli a piacimento (ad esempio, in una canzone, come fai a modificare solo qualche parola? Se non hai una voce uguale a quella del cantante originale, si nota subito la differenza), ma è possibile realizzare opere derivate, ed anche questo è un vantaggio per tutti.Ma un trademark? Un nome? Un logo? L'unico scopo che ha è quello di far riconoscere un prodotto/servizio/azienda... se chiunque può usarlo, si avranno due prodotti diversi con lo stesso nome, e perciò lo scopo stesso del marchio viene meno (oltre a creare confusione).Qualunque autore di software libero, del resto, si aspetta che se qualcuno realizza un fork del suo codice lo renda identificabile come fork (altrimenti, se nel fork ci sono dei bug, il programmatore originario si vedrà arrivare delle richieste di supporto relative a codice che non ha scritto lui e di cui magari ignorava persino l'esistenza)cicciobellobUguntu
La strada presa da Canonical è chiaramente opposta alla filosofia del software libero e questo è solo l'inizio. Se il compito dei vari LUG è promuovere il software libero dovrebbero dimenticare Ubuntu e derivate e piuttosto favorire Debian o altre distribuzioni. Se il loro compito è pruomovere Linux allora vanno bene anche Android e ChromeOS.Personalmente ritengo esistano due motivi per passare a GNU/Linux:1. Libertà2. Vantaggi tecnici (stabilità,sicurezza,prestazioni,ecc.)Ubuntu non soddisfa manco uno dei due.debianaroRe: bUguntu
- Scritto da: debianaro> La strada presa da Canonical è chiaramente> opposta alla filosofia del software libero e> questo è solo l'inizio. Se il compito dei vari> LUG è promuovere il software libero dovrebbero> dimenticare Ubuntu e derivate e piuttosto> favorire Debian o altre distribuzioni. Se il loro> compito è pruomovere Linux allora vanno bene> anche Android e> ChromeOS.> Personalmente ritengo esistano due motivi per> passare a> GNU/Linux:> > 1. Libertà> 2. Vantaggi tecnici> (stabilità,sicurezza,prestazioni,ecc.)> > Ubuntu non soddisfa manco uno dei due.Il trademark, il marchio non c'entra con la licenza GPL e simili. Il codice di Ubuntu e libero e puoi modificarlo come vuoi ma non puoi usare il marchio Ubuntu senza autorizzazione comunque in questo caso gli avvocati hanno fatto come al solito gli azzeccarbugli ma grazie a questa vicenda ora molte più persone conoscono questa possibilità di bloccare la funzione legata ad Amazon. :DthebeckerRe: bUguntu
Ok ho approfittato di questa vicenda del trademark per lanciare una discussione un po' OT. Peraltro avevo già letto questa notizia da altre parti.Anche RedHat utilizza il trademark per costringere gli utenti a pagare le copie di RHEL, tuttavia rilascia i sorgenti e permette l'esistenza di comunità come CentOS e ScientificLinux. Questo a mio parere è il modo giusto di commercializzare il software libero: far pagare i servizi aggiuntivi e fornire un sistema di qualità senza adware e sw proprietario inutile. Inoltre RedHat contribuisce ai progetti a monte (ad es. kernel linux) e ne beneficia l'intera comunità.Canonical invece utilizza il software libero per promuovere sw proprietario (spiegatemi che senso ha proporre Adobe reader quando esistono okular ed evince) e molti suoi progetti (ed es. vedi Mir) sono destinati soltanto a Ubuntu.> grazie a questa vicenda ora molte più persone conoscono questa> possibilità di bloccare la funzione legata ad Amazon.Oggi questa, domani un'altra, dopodomani un'altra ancora.Sarà sempre peggio.Intendo dire che Canonical trasmette un messagio completamente distorto riguardo al sw libero.Se Canonical vuole far soldi (come è giusto che sia) deve far pagare per il software libero.debianaroGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiLuca Annunziata 08 11 2013
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