Roma – Dopo che l’ MPEG-LA , il consorzio formato dalle società che detengono i diritti sulla tecnologia MPEG4, ha finalmente appianato la diatriba sulle licenze della tecnologia MPEG-4, sul noto standard audio/video sembra essere tornato a splendere un timido raggio di sole. La prima grande schiarita arriva dall’annuncio di un accordo fra l’MPEG-4 Industry Forum ( M4IF ), il consorzio di aziende che promuove l’adozione dello standard MPEG-4, e l’Internet Streaming Media Alliance ( ISMA ), un’alleanza fondata da colossi quali Apple, Cisco, Sun, Philips e Kasenna per lo sviluppo di uno standard per lo streaming di contenuti multimediali attraverso Internet.
ISMA, che all’inizio dell’anno, in seguito alla burrascosa situazione sulle licenze, aveva minacciato di abbandonare il supporto all’MPEG-4, sembra ora decisa a collaborare strettamente con l’M4IF per rendere i software e le piattaforme di ciascuna organizzazione fra loro interoperabili.
L’intesa fra le due grosse associazioni, che in totale raccolgono oltre 120 membri, contribuirà a mettere un po’ di ordine nel mercato dei prodotti e delle soluzioni basate sulla tecnologia MPEG-4, oggi spesso caratterizzata da incompatibilità e scarsa aderenza agli standard MPEG-4 e IETF.
Le specifiche 1.0 rilasciate dall’ISMA verso la fine dello scorso anno definiscono un’implementazione della tecnologia di streaming MPEG-4 attraverso il protocollo IP.
Il motto dell’ISMA è “un solo standard, una sola codifica”, un concetto che l’organizzazione no-profit ha ora esteso anche alla propria partner, l’M4IF. L’ISMA sostiene che lo standard potrà “garantire ai consumatori che i loro investimenti nei dispositivi di media streaming non diventino obsoleti” offrendo alla stessa industria “grossi risparmi nei costi ed una larga accettazione da parte dei consumatori”.
Sebbene le ambizioni di ISMA siano grandi, l’ampia accettazione di uno standard per l’interoperabilità fra i diversi formati proprietari in circolazione potrebbe incontrare un muro proprio nei due massimi leader di questo mercato, Microsoft e RealNetworks, entrambe apparentemente non interessate ad entrare in un’alleanza che, secondo alcuni, potrebbe agevolare le avversarie.
Sono diverse le tecnologie di compressione video che possono considerarsi temibili avversarie dell’MPEG4: fra questi vi è l’Advanced Video Coding dello standard H.264, propagandato come il 25% più veloce rispetto all’MPEG4; il DivX, capace di far leva sulla grande popolarità conquistata su Internet e su di un’avanzata soluzione commerciale per lo streaming on-line; l’imminente Windows Media Video 9 di Microsoft, che si troverà integrato su tutte le future versioni di Windows; la nuova generazione della collaudata tecnologia di RealNetworks, l’azienda che ancora (per poco?) domina il mercato dello streaming; i codec video VP di On2 Technologies, ritenuti notevolmente più efficienti dell’MPEG4 sulle reti a banda stretta.