A messa senza il Green Pass: in chiesa non serve

A messa senza il Green Pass: in chiesa non serve

Il Green Pass non è richiesto per i luoghi di culto: il certificato non serve per entrare in chiesa e partecipare alla celebrazione della messa.
A messa senza il Green Pass: in chiesa non serve
Il Green Pass non è richiesto per i luoghi di culto: il certificato non serve per entrare in chiesa e partecipare alla celebrazione della messa.

L’ennesima stretta ritenuta indispensabile dal Governo per frenare la crescita dei contagi fa di nuovo leva sul Green Pass come strumento utile al contrasto della pandemia. Da ieri, lunedì 10 gennaio 2022, la versione rafforzata del certificato verde è indispensabile per l’accesso a locali e attività come bar, ristoranti e mezzi di trasporto, ma non nelle decine di migliaia di luoghi di culto presenti su tutto il territorio nazionale. In estrema sintesi, in chiesa si può farne a meno.

Green Pass a messa: in chiesa non serve

Niente scansione del codice QR con l’app VerificaC19 prima di entrare a messa, sebbene i fedeli rimangano riuniti in uno spazio chiuso per un tempo non certo breve. Accesso libero tra i banchi per tutti, indipendentemente dallo status di vaccinato o guarito e senza dover esibire l’esito negativo di un tampone. A ribadirlo è il comunicato condiviso dalla Conferenza Episcopale Italiana, che invita comunque a rispettare norme di distanziamento e buon senso.

Non è richiesto il Green Pass, ma si continua a osservare quanto previsto dal Protocollo CEI-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote.

Nessun obbligo nemmeno per quanto riguarda la tipologia di mascherina da indossare, anche se CEI consiglia di optare per una più efficace FFP2. Il protocollo del 7 maggio 2020 (PDF) a cui si fa riferimento, redatto un paio di mesi dopo l’inizio della pandemia, prevede tra le altre cose l’obbligo di evitare assembramenti, la riduzione della capienza massima degli edifici, il rispetto della distanza minima di sicurezza, l’ingresso contingentato, il controllo della temperatura e l’utilizzo del gel disinfettante per le mani.

Ancora, niente catechismo per i ragazzi sottoposti a regime di autosorveglianza in conseguenza al contatto stretto con un positivo a COVID-19 nell’ambito scolastico. A loro è impedita (o comunque fortemente sconsigliata) la partecipazione agli incontri, anche se l’esito del primo tampone è negativo.

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Pubblicato il 11 gen 2022
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