La piattaforma Azure AI di Microsoft è una sorta di “cassetta degli attrezzi” per chi lavora con l’intelligenza artificiale. È pensata per semplificare ogni fase del processo, dalla creazione alla distribuzione di modelli e applicazioni AI. In pratica, aziende e sviluppatori possono usarla per costruire modelli personalizzati, testare i modelli in diversi scenari e scalare le soluzioni.
Quello che rende Azure AI ancora più interessante è l’integrazione di modelli esterni, sviluppati da altri. A fine gennaio 2025, ad esempio, Microsoft ha stupito tutti includendo nella piattaforma R1 di DeepSeek, il famoso modello AI Made in Cina. E ora lo fa di nuovo con Grok, l’IA sviluppata da xAI di Elon Musk. Anche se Grok ultimamente è stato al centro di varie polemiche, Microsoft ha deciso comunque di integrarla. Perché? Per dare agli utenti più libertà di scelta, nonostante tutto.
Grok 3 arriva su Azure AI Foundry
Grok 3 e Grok 3 mini sono disponibili in anteprima gratuita per quindici giorni su Azure AI Foundry. Come promemoria, il modello di xAI è stato addestrato sul supercomputer Colossus. Per l’occasione, Elon Musk ha chiacchierato con il CEO di Microsoft Satya Nadella per poco meno di dieci minuti. È stata l’occasione per l’uomo più ricco del mondo di ricordare i suoi primi passi su un PC Windows, nonché uno stage presso il gigante del software.
— Kekius Maximus (@elonmusk) May 19, 2025
“L’aggiunta di Grok 3 di xAI sottolinea l’impegno di Microsoft a sostenere un ecosistema di intelligenza artificiale aperto e diversificato, piuttosto che affidarsi a un unico fornitore di modelli.“, sottolinea l’azienda nel comunicato stampa.
Una collaborazione che fa rumore
Naturalmente, una partnership di questo tipo è destinata a suscitare scalpore. Microsoft è il partner privilegiato di OpenAI, in cui ha investito quasi 13 miliardi di dollari. Ma la startup è in diretto conflitto con Elon Musk, che ha presentato una denuncia contro il suo CEO, Sam Altman, senza considerare i vari passi falsi commessi da Grok fin dall’inizio della sua breve esistenza. La scorsa settimana è andato prima in fissa con il presunto genocidio bianco in Sudafrica, poi ha messo in dubbio il numero di morti dell’Olocausto.