Entro il prossimo 1 novembre, Hewlett-Packard si scinderà in due e darà vita ad HP Enterprise, soggetto interamente dedicato a business aziendale e correlati sotto la guida di Meg Whitman, CEO che attualmente gestisce tutta l’azienda e la guida verso la scissione in prima persona.
Whitman dispensa ottimismo e vuole ottimismo da parte degli azionisti, perché le due nuove realtà – ciascuna dal valore di 50 miliardi di dollari – avranno modo di crescere e fruttare dividendi in futuro. Sotto l’etichetta Enteprise, ha riferito il CEO , la nuova HP gestirà i sistemi informatici aziendali, il cloud, i servizi e il networking.
Una delle novità destinate a giocare un ruolo particolarmente importante per gli scenari futuri è The Machine , ha spiegato ancora Whitman, vale a dire quel nuovo paradigma di computing su cui HP Labs lavora da anni e che dovrebbe segnare il debutto commerciale di memristori (ReRam), silicon photonics in salsa HP e chissà cos’altro.
The Machine è una scommessa che qualcuno avrebbe già giocato e vinto se fosse stata facile da vincere, ha detto Whitman, un’operazione che in caso di successo consegnerà ad HP un vantaggio tecnologico significativo sulla concorrenza e che comunque non dovrebbe segnare una “catastrofe” in caso di insuccesso.
Altra novità importante di HP Enterprise è poi rappresentata da un nuovo modello di gestione delle infrastrutture informatiche aziendali, in cui i singoli elementi (computing, storage, strutture di base) possono essere gestiti singolarmente, sostituiti all’occorrenza e armonizzati in una gestione coerente. Il progetto si chiama Synergy , e si avvia con la disponibilità di una nuova API nativa del software di gestione HP OneView.
Alfonso Maruccia