Un drone elettrico ha attraversato il cielo lombardo portando farmaci dall’aeroporto di Malpensa all’ospedale di Varese. Benvenuti nel futuro.
Trasporto farmaci via drone: il test a Varese
Il drone è partito dall’elisuperficie dell’Ospedale di Circolo di Varese, ha simulato il prelievo di materiale medico dalla Cargo City di Malpensa, ha sorvolato il lago di Varese e è rientrato alla base. Venti minuti di volo che potrebbero valere anni di progresso sanitario.
È il primo esperimento del progetto europeo U-ELCOME. L’obiettivo, è capire se i droni possono davvero sostituire furgoni e ambulanze nel trasporto di materiale medico urgente: sangue, farmaci salvavita, organi per trapianti, ecc. I vantaggi sono tanti:
- Tempi di consegna ridotti drasticamente;
- Nessun traffico stradale;
- Zero emissioni di CO₂;
- Raggiungibilità di zone remote.
Un farmaco che oggi impiega ore per arrivare da Milano a un ospedale di montagna, domani potrebbe essere consegnato in 30 minuti.
Il progetto è frutto della collaborazione tra SEA Aeroporti di Milano, il Comune di Varese, l’ospedale ASST Sette Laghi e diverse aziende tech. ENAC supervisiona gli aspetti normativi, mentre EUROCONTROL coordina la sperimentazione europea.
Varese ha accettato di diventare il banco di prova per questa tecnologia, per migliorare la risposta alle emergenze sanitarie, come ha dichiarato il sindaco Davide Galimberti. Non è solo questione di innovazione, ma di salvare vite umane.
La medicina che vola
Quello che abbiamo visto a Varese è solo l’inizio. Immaginiamo una rete aerea sanitaria che copre tutta l’Europa: droni che trasportano sangue da Milano a Berlino, organi per trapianti da Roma a Madrid, farmaci salvavita da Parigi a Praga.
Ad esempio, un paziente a Oslo che ha bisogno di un medicinale disponibile solo a Barcellona potrebbe riceverlo in poche ore tramite droni, superando i confini nazionali e la burocrazia che oggi rallenta tutto. Le possibilità sono enormi. Varese è stata la prova generale, ma il sistema potrebbe essere operativo già nei prossimi anni.
Del resto, se Amazon riesce a fare consegne in poche ore con i droni, perché non dovremmo riuscire a consegnare un cuore per un trapianto con la stessa velocità?