I guru dicono no a CALEA II

I guru dicono no a CALEA II

Esperti ed attivisti insorgono contro le modifiche della legge americana sulle intercettazioni proposte dall'FBI. Norme inutili e pericolose per la sicurezza dell'ecosistema digitale nazionale
Esperti ed attivisti insorgono contro le modifiche della legge americana sulle intercettazioni proposte dall'FBI. Norme inutili e pericolose per la sicurezza dell'ecosistema digitale nazionale

L’FBI chiede da tempo la modifica del CALEA Act ( Communications Assistance for Law Enforcement Act ) per obbligare software e servizi di comunicazione digitale a installare backdoor che facilitino le intercettazioni nei rispettivi prodotti, ma un nuovo tentativo in tal senso – appoggiato dalla Casa Bianca di Barack Obama – avrebbe effetti devastanti sugli USA senza ottenere alcun risultato pratico.

È quanto sostiene uno studio firmato da 19 esperti comprendenti nomi celebri come Bruce Schneier e Phil Zimmermann (PGP), che racconta l’amara verità sperando che nella politica delle lobby a stelle e strisce ci sia ancora qualcuno disposto ad ascoltare: il CALEA II è inefficace, pericoloso ed estremamente dannoso per il futuro degli Stati Uniti, dicono gli esperti.

Obbligare i creatori di software, le aziende di servizi telematici e tutti gli attori responsabili per i “punti finali” delle comunicazioni digitali (su PC, smartphone o altrove) a riscrivere il codice e riprogettare l’hardware per facilitare le intercettazioni (legali) non farebbe altro che rendere più facile la vita ai cyber-criminali e altri soggetti “malintenzionati”, dice lo studio.

Un sistema di backdoor legali verrebbe subito individuato e sfruttato dai suddetti cyber-ciminali, sostengono gli esperti, risultando inefficacie nel proposito (cioè intercettare chi non vuole essere intercettato) e devastante per il futuro economico e tecnologico degli Stati Uniti.

I federali giustificano il CALEA II lamentando l'”oscuramento” dei servizi di comunicazione telematici (sul Web e altrove) protetti da robusti meccanismi di sicurezza crittografica, i firmatari dello studio anti-CALEA II sostengono che le nuove norme di legge fornirebbero agli “avversari” degli USA quegli strumenti di offesa digitale che al momento non sono loro accessibili per mancanza di competenze, risorse e capacità di sviluppo proprie. Le backdoor per legge farebbero molto più male agli States che l’incapacità (tutta da provare, visti i precedenti ) dell’FBI di intercettare tutte le comunicazioni telematiche.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 28 mag 2013
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