IA, esperti chiari con Unione Europea: "Servono leggi a prova di futuro"

IA, esperti chiari con Unione Europea: "Servono leggi a prova di futuro"

Un gruppo di esperti nell'ambito IA ha delineato i piani di azione dell'Unione Europea verso una legislazione "future-proof".
IA, esperti chiari con Unione Europea:
Un gruppo di esperti nell'ambito IA ha delineato i piani di azione dell'Unione Europea verso una legislazione "future-proof".

Mentre in Cina Alibaba svela la sua IA rivale di ChatGPT, denominata Tongyi Qianwen, in Europa un collettivo di oltre 50 esperti e firmatari istituzionali ha stilato un policy brief che sollecita i legislatori europei a includere la cosiddetta GPAI (intelligenza artificiale per uso generale) nei regolamenti, suggerendo la necessità di provvedimenti per rendere la legislazione a prova di futuro, non limitando le regole ma intervenendo rapidamente affinché gli sviluppatori si assumano tutte le responsabilità legate al loro sviluppo e al loro utilizzo.

Più leggi per le IA in Europa

L’appello conta su firmatari importanti come Mozilla Foundation o Timnit Gebru, e il suo obiettivo è chiaro: limitare il più possibile i rischi correlati agli strumenti IA – ChatGPT inclusa, assieme ad altre soluzioni di IA generativa – considerando il modo in cui essi vengono sviluppati e come i dati degli utenti vengono raccolti. In breve, come affermato da Mehtab Khan della Yale/Wikimedia Initiative, la GPAI deve essere regolamentata in toto e non solamente a livello di applicazioni finali.

Intelligenza Artificiale

A queste parole, la CEO dell’AI Now Institute Sarah Myers West ha dichiarato:

“La IA dell’Unione europea è pronta a diventare, per quanto ne sappiamo, il primo regolamento omnibus per l’intelligenza artificiale. E quindi, dato ciò, diventerà il precedente globale. Ed è per questo che è particolarmente importante che schieri bene questa categoria di IA, perché potrebbe diventare il modello che altri seguiranno.”

Nel documento ripreso anche dal Corriere Comunicazioni si legge chiaramente, nelle pagine conclusive, che la regolamentazione dovrebbe evitare metodi ristretti di valutazione e controllo per l’IA per uso generale, in quanto potrebbero tradursi in un esercizio superficiale di controllo. Trattandosi di un’area di ricerca attiva e fortemente contestata, dovrebbe invece essere oggetto di un’ampia consultazione, anche con la società civile, i ricercatori e altri soggetti non del settore. In breve, le analisi condotte sulle intelligenze artificiali devono essere complesse, complete e non devono escludere alcun elemento.

Fonte: CorCom
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Pubblicato il
13 apr 2023
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