IBM denuncia Amazon: viola i nostri brevetti

IBM denuncia Amazon: viola i nostri brevetti

Il gigante di Armonk sostiene di aver cercato un accordo negli ultimi quattro anni ma di aver deciso di passare all'azione perché cinque brevetti vengono sistematicamente violati
Il gigante di Armonk sostiene di aver cercato un accordo negli ultimi quattro anni ma di aver deciso di passare all'azione perché cinque brevetti vengono sistematicamente violati

Armonk (USA) – IBM non ha alcuna intenzione di rimanere a guardare mentre Amazon , il maggiore tra gli shop online, sviluppa la propria attività violando i propri brevetti. Almeno questo è quanto dichiara il gigante informatico, secondo cui sono cinque i brevetti che Amazon violerebbe platealmente.

In particolare si tratterebbe di tecnologie relative alla presentazione di applicazioni in un servizio interattivo, l’archiviazione di dati in una rete interattiva, la presentazione di pubblicità in un servizio interattivo, la gestione di link sulla base delle attività dell’utente e dei suoi gusti nonché l’ordinamento degli oggetti in un catalogo elettronico.

A detta di IBM, sono quattro anni che l’azienda ragiona con Amazon per trovare un accordo sull’uso di questi sistemi ma l’atteggiamento dello shop sarebbe tale da aver costretto il colosso a passare alle “maniere forti”. In molte occasioni IBM avrebbe tentato vanamente di ottenere da Amazon una disponibilità al dialogo.

Secondo John Kelly, che guida la divisione della proprietà intellettuale in IBM, “quando qualcuno si approfitta della nostra proprietà, senza il nostro permesso dato con una licenza ad hoc, non abbiamo altre opzioni che proteggerla con tutti gli strumenti a nostra disposizione”.

Va detto che IBM tra le imprese dell’hi-tech è una di quelle che ha fin qui registrato il numero più alto di brevetti, e di tecnologie sul commercio elettronico ne ha brevettate moltissime. Kelly ha tenuto a sottolineare che i cinque brevetti in questione sono già stati adottati con regolare licenza da altri negozi web. Al momento Amazon non ha ancora replicato pubblicamente alle accuse.

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Pubblicato il 24 ott 2006
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